Licei – Le poesie che celebrano la terra

In occasione della Giornata Internazionale della Terra, i liceali del II Scientifico e della II Stem, hanno letto “Il vecchio e il mare” di Hemingway e analizzato una serie di testi poetici (Autunno e Gabbiani di V. Cardarelli, Il delfino di G. Caproni, Alla sera di U. Foscolo, La mia sera di G. Pascoli, I fiumi di G. Ungaretti): versi e brani suggestivi, per raccontare la relazione uomo-natura.

Qui le loro riflessioni > La Giornata Internazionale della Madre Terra

The International School celebrates Earth Day

Grade 1

 

Pre-Kindergarten

Transition

Clicca qui per guardare il video di Transition

Grade 2

 

Grade 3

Grade 4

Grade 5

Grade 6

Today grade 6 had an online lesson with Mario Guarcello, an astrophysicist at the Palermo Observatory. He explained to the children many interesting concepts about space and how those concepts also affect life on Earth. As part of the Exhibition, grade 6 have been studying the Earth in great detail, from its composition, its atmosphere and the impact of humans on the Earth

 

Il tuo 5 X 1000 alla Fondazione Gesuiti Educazione

Anche quest’anno la Fondazione Gesuiti Educazione, di cui il nostro Campus fa parte, promuove la campagna per il 5xmille a favore delle scuole della rete ignaziana della Provincia Euromediterranea.

La pandemia ci ha insegnato come il ruolo della scuola sia fondamentale per la creazione delle prime dinamiche relazionali, delle amicizie e del confronto tra coetanei ed adulti. Andare a scuola significa porre le basi per quei legami che durano spesso una vita intera: è una palestra di vita dove gli studenti hanno l’opportunità di sperimentarsi, di mettersi in gioco, di confrontarsi e di sviluppare una visione critica e costruttiva della realtà, sotto la guida di un corpo docente pronto ad accompagnare loro durante questo percorso.

Firmando a sostegno della campagna di 5xmille FGE, è possibile supportare la FGE che si impegna nell’erogazione di borse di studio per quelle famiglie in difficoltà che desiderano far intraprendere ai propri figli un percorso formativo ed educativo di qualità nelle scuole della Rete ignaziana.

Inserisci nel modulo dedicato alla dichiarazione dei redditi il Codice Fiscale: 97681840159

Grazie per la tua preziosa scelta.

Arte, ecologia e digitale: nasce l’erbario del campus

Sulla scia dell’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco, si sono conclusi da qualche giorno i Symposia delle medie.. e i “semi piantati”, a distanza di giorni, continuano a germogliare.

I ragazzi, durante questi giorni speciali, hanno potuto riflettere sul tema della casa comune e delle problematiche ambientali globali, per avere uno sguardo consapevole verso il mondo.

Un gruppo guidato dalle docenti Minnone, Sessa e con il prezioso supporto di Milena Libutti si è occupato di ricercare presso la nostra biblioteca la storia del Gonzaga per saper custodire e apprezzare ciò che circonda.

Un altro gruppo guidato dalle docenti Caruana, Vedda, Cataldo e Robba ha lavorato nelle lingue inglese e spagnolo sul tema dell’inquinamento globale e le isole di plastica per  riflettere circa la necessità rispettare il pianeta, come la casa comune.

Infine l’ultimo gruppo si è occupato di valorizzare la nostra casa comune, infatti guidato dai docenti Lucchesi, Gulizzi, Stassi, Rizza,Calabrese, Marchese e Lo Voi, ha in un primo momento scansionato e catalogato le specie botaniche presenti nella villetta interna al Gonzaga e in un secondo momento ha realizzato un erbario artistico. La catalogazione digitale scientifica e artistica, sarà consultabile presso la biblioteca, in villetta grazie alla presenza di un qr code, e qui in anteprima.  Scansionando il qrcode, prenderete visione di un muro virtuale in cui potrete scoprire delle tante specie botaniche che colorano il nostro campus e leggere le interessanti ricerche degli alunni arricchite dai loro disegni.

Tre giorni in cui gli studenti hanno riflettuto sull’urgenza di una conversione ecologica, ma hanno anche messo a frutto quanto appreso grazie alle attività laboratoriali proposte dai docenti coinvolti, ricordando che La bellezza risiede anche nella più piccola delle Sue creature.

Per consultare l’erbario clicca qui

“È il cuore che rende eloquenti” – Concluso il quinto torneo di Debate

All’interno dei Symposia dei Licei, si è concluso il quinto torneo di Debates.

Gli assunti che hanno visto impegnati gli studenti e le studentesse delle varie squadre hanno toccato temi vitali per la loro crescita e la loro ricerca personale, cercando non solo di coinvolgere le conoscenze già acquisite, ma di spronare alla ricerca e alla riflessione personale.

Semifinali.

Durante le semifinali, la squadra “CGE crew” si è confrontata con “Le maschere” sul tema «Bello e brutto sono giudizi che possono essere attribuiti attraverso criteri assoluti», mentre le squadre “La voce del popolo” e “Big brothers and sisters” si sono sfidate sull’assunto «La sensibilità di ogni minoranza ha il diritto di limitare la libertà di espressione della satira». Tutte e quattro le squadre hanno dato prova del loro valore e delle loro capacità, tanto che i punteggi di ciascuna squadra non differivano da quelli della squadra avversaria se non di un piccolissimo scarto.

Dalla proclamazione dei vincitori delle semifinali, “CGE crew” e “Big brothers and sisters” hanno avuto un’ora per prepararsi allo scontro per il terzo e quarto posto sul tema «I comportamenti umani sono determinati da convenzioni storiche e culturali».

Ad attenderli una giuria numerosa, con docenti storici dell’Istituto in qualità di ospiti di eccezione, tra cui la professoressa Mara Aiello. Il pubblico in sala non solo ha goduto dello spettacolo ma ha dato prova di grande coinvolgimento, acclamando infine i “Big brothers and sisters” come terzi classificati.

La finalissima.

Dopo due ore di tensione e preparazione “Le maschere” hanno dovuto affrontare “La voce del popolo” intorno al tema «L’anima è la componente che determina l’individualità dell’uomo».

Il dibattito è stato breve ma non sono mancate domande, confutazioni, rimandi alle posizioni altrui. La partecipazione del pubblico è stata intensa, tanto che diverse volte i ragazzi presenti sono scrosciati in applausi fra i diversi oratori. La giuria è stata composta dal Preside dei Licei Vitangelo Denora, dal Preside della scuola secondaria di primo grado Vito Chiaramonte, dalla Vicepreside Benedetta Cristina, dalla Vicedirettrice Maria Elena Poderati, dalla Principal dell’ISP Vicky Tarolla, dalla professoressa Mara Aiello, dal professore Giuseppe Rizza e dall’ex alunno Riccardo Gueci.

Il Preside a conclusione dei debate, ha ringraziato il grande lavoro del professore Inzerillo nel coordinare il tutto. Ha consegnato poi a ciascuno studente e studentessa un attestato di partecipazione. Si è voluto anche premiare qualche ragazzo o ragazza con premi speciali (Dialettica, Argomentazione più elegante, Argomentazione più efficace, Argomentazione più veloce, Inventio, Dispositio, Elocutio, Memoria, Actio, Sensibilità, Quaestio scritta).

Pectus est enim quod disertos facit (è il cuore che rende eloquenti”) è la citazione di Quintiliano che la nostra Scuola da anni ha scelto come motto del Torneo. Ed infatti questa esperienza non si è fermata alla capacità retorica, alla ricerca, all’abilità di portare avanti idee ma si è fatta carne: relazioni, scambi, il sentirsi accolti e accompagnati. Un evento che, come emerso dalle dirette testimonianze di alcuni ragazzi al termine delle premiazioni, ha anche riunito il percorso del liceo e quello del Diploma Program, attraverso squadre miste che hanno allargato mente e cuore di ciascun partecipante.

Forse proprio in un tempo così difficile come l’attuale avevamo bisogno, come comunità del Campus, di un’esperienza così profondamente umana e spirituale, di incontro, di formazione verso una persona completa, che non è solo nozioni. Esperienze di vita che generano vita.

Al Liceo Scientifico Sportivo …remando si impara.

Ha preso il via il progetto “Remando si impara”, dedicato agli alunni del I Liceo Scientifico-Sportivo dell’Istituto Gonzaga, che ha come obiettivo quello di far conoscere la pratica del canottaggio e i suoi benefici, dal punto di vista fisico e di formazione della “persona”.
” Il canottaggio – ci spiega la prof.ssa Collura –  è uno sport di resistenza, che richiede conoscenza e padronanza della tecnica; impegna praticamente tutti i muscoli del corpo, per questo è definito completo, in maniera particolare vengono coinvolti quelli di busto, gambe e braccia. Richiede molta coordinazione, sia a livello individuale che di gruppo, proprio perché bisogna accordare i propri movimenti con quelli degli altri vogatori con i quali si condivide l’imbarcazione”.

A livello psicologico, ci sono diversi benefici nel praticare questo sport: remare insieme su barche lunghe, a quattro o otto posti, costringe alla ricerca di sintonia, di collaborazione da parte di ogni singolo atleta, ed inoltre permette la costruzione di un maggior senso di integrazione e di adattamento.
Questa esperienza, nel contesto scolastico, contribuisce a sviluppare diverse competenze personali e sociali:
– Comunicazione intrapersonale nell’alunno;
– Sviluppo di nuove competenze motorie di base nella pratica di uno sport nuovo;
– Costruzione dell’identità personale degli alunni;
– Realizzazione di diverse condizioni relazionali in cui gli alunni sperimentano unione, comunicazione, sintonia, collaborazione, confronto, condivisione, il rispetto delle regole e degli altri.

Lo sport rappresenta per i nostri ragazzi uno spazio salutare in cui potersi confrontare e riconoscere; proprio in questo contesto del mare ciascun alunno verrà coinvolto in prima persona nello sviluppo di nuove conoscenze e competenze sportive, personali e sociali.


 

Debate: quando a scuola si impara a dibattere

Imparare a dibattere esercitandosi a sostenere le proprie tesi.
Dalle università anglosassoni una metodologia che già da anni vede il Gonzaga in prima linea tra tutte le scuole del territorio.

Hanno preso il via, all’interno dell’esperienza dei Symposia dei licei, i “debate” (argomentare e dibattere). Questa attività laboratoriale è espressione di una didattica per competenze che la nostra scuola da sempre si impegna a declinare insieme a metodologie di insegnamento più tradizionali per formare gli studenti anche rispetto al loro “stare al mondo”. Tramite questa gara gli studenti hanno  la possibilità di esprimere con consapevolezza la loro posizione personale, i loro sentimenti, i loro talenti; porsi domande sul senso della vita e ricercare risposte personali; sentirsi coinvolti in modo attivo nei problemi del nostro tempo, avvertire il dramma della nostra e loro umanità, sviluppare la curiosità,  il gusto di imparare, la capacità di collaborare ed esprimere le loro idee in maniera creativa e coraggiosa.

Come funziona

Il debate è a tutti gli effetti un role playing. Si dibatte, divisi per gruppi, su diversi argomenti: filosofici, scientifici, di attualità. Una volta scelti e assegnati gli argomenti , le “squadre” o i singoli “debaters” si preparano sul tema scelto con i rispettivi docenti capi-squadra.

Il dibattito, introdotto da un moderatore/timekeeper, si svolge tra una squadra che è a favore (pro) della mozione del dibattito  e un’altra squadra che si oppone (contro).

Essere chiamati a sostenere una tesi che non si condivide può essere considerata un’arma a doppio taglio,  ma in realtà è proprio questo il nodo dialettico -argomentativo: attraverso un’educazione al dibattito formale è possibile allenare la propria mente a considerare le posizioni contrarie alla propria, a non fossilizzarsi sulle proprie convinzioni. Anzi, durante la preparazione è fondamentale immaginare quali saranno i processi mentali e emotivi che affronterà la parte ‘avversaria’. In questo modo diventa più facile imparare a mettersi ‘nei panni degli altri e a gestire il conflitto.

Nel corso del dibattito ogni speaker tiene un discorso alternandosi con gli speaker della propria squadra e della squadra avversaria.

Parte degli interventi sono svolti anche in lingua inglese.

Il dibater ha un tempo prestabilito per sostenere la posizione favorevole o contraria, poi c’è la replica finale  –  anch’essa “a tempo” – in cui è vietato introdurre nuovi argomenti: ci si deve limitare a sostenere la propria tesi e a puntualizzare i passaggi più salienti del dibattito con il fine di mostrare la validità degli argomenti della propria posizione.

Alla fine una giuria premia le prime tre squadre classificate, la squadra vincitrice della quaestio scritta e, indipendentemente dalla posizione in classifica, assegna dieci premi speciali a speaker distintisi per un particolare merito durante le gare: premio dialettica, argomentazione più elegante, argomentazione più efficace, argomentazione più veloce, inventio, dispositio, elocutio, memoria, actio, sensibilità. A tutti i partecipanti viene comunque rilasciato un attestato che arricchisce il proprio curriculum.

Si potrebbe obiettare che in Italia non mancano esempi di dibattito, visto che il “salotto televisivo” in cui vengono invitati esponenti di partiti politici o esperti di varie tematiche per sviscerare un argomento di attualità è un format molto popolare. Ma il debate è tutta un’altra cosa, e anzi, uno degli scopi è proprio liberarsi di certi cattivi esempi televisivi in cui si parla senza ascoltare gli altri, per capire quali sono le regole sia del dibattito che del parlare in pubblico in una comunità democratica.  Il debate potrebbe anche essere una risposta alla voglia di protagonismo dei giovani: conoscere le tecniche per sostenere una tesi dovrebbe aiutare i ragazzi a assumere un ruolo attivo nei processi decisionali.

“Siamo fortemente convinti dell’efficacia educativa del dibattito” – afferma il prof. Giovanni Inzerillo – che da anni coordina l’iniziativa. “C’è una comunità umana che si evolve nello spazio e nel tempo ed il dibattito è confronto, amicizia, umanità, sapienza e conoscenza. Argine alla deriva comunicativa contemporanea improntata sull’arroganza, sul pregiudizio, sul rancore e sull’ignoranza, il dibattito è fatto da una comunità di oratori che hanno a cuore non la vittoria ma la competenza”.

Al termine del torneo saranno resi noti i nomi di coloro che il prossimo anno scolastico saranno coinvolti nelle Olimpiadi nazionali di Debate come rappresentanza dell’Istituto.

 

 

Riparte il concorso musicale “Diamoci (ancora) un tono”

La Fondazione Gesuiti Educazione ripropone lo storico concorso “Diamoci un Tono”, con modalità nuove, sia organizzative sia realizzative, in virtù della delicata situazione sanitaria che stiamo attraversando.

L’intento è quello di offrire agli studenti delle Scuole della Rete Gesuiti Educazione l’opportunità di mettere in evidenza, ancora una volta, il proprio talento e la propria capacità creativa – un atto di resistenza alla fatica della pandemia Covid-19, con le restrizioni che ha portato per i nostri giovani studenti.

Quest’anno il concorso sarà totalmente online, potranno partecipare gli alunni della Primaria, della Secondaria di Primo Grado e della Secondaria di Secondo Grado della Rete delle scuole della Fondazione Gesuiti Educazione, formando così tre categorie distinte.

Vista l’insolita situazione non ci saranno ulteriori suddivisioni in sottocategorie come nelle precedenti edizioni, ma soltanto per fascia di età.

 

REGOLAMENTO

DAT – Diamoci (Ancora) un Tono è un concorso musicale per studenti delle scuole FGE.

CHI: sono invitati a partecipare singoli studenti o gruppi di studenti delle scuole della Fondazione Gesuiti Educazione che desiderano esprimere la propria creatività attraverso la musica e il canto. Tre categorie: Primaria, Secondaria di Primo Grado, Secondaria di Secondo Grado.

COSA: ogni concorrente deve consegnare di un video musicale (strumentale o cantato, con pezzi inediti o cover), auto-prodotto, della durata massima di tre minuti e mezzo.

SCADENZA: il video va consegnato al proprio referente DAT di scuola entro il 15 maggio 2021. Il concorrente si impegna a non rendere pubblico con alcun canale il proprio video fino al termine della finale.

CONCORSO: il referente di scuola, riunito in commissione interna, sceglierà un massimo di sei video che presenterà alla Commissione Valutatrice Centrale del concorso, presieduta dal professor Angelo Chionna (Torino – Istituto Sociale). La Commissione selezionerà tre video, uno per categoria, che saranno trasmessi in prima assoluta il giorno 7 giugno mattina, nella finale online che tutti gli studenti potranno vedere da casa o da scuola.

PREMI: i video migliori saranno premiati. La Commissione darà valore all’idea del video e alla creatività espressa nell’esecuzione e nel raccontare il testo della canzone o il brano musicale scelto. Faranno punteggio: la coerenza del video con l’argomento del brano o canzone; la creatività messa in gioco senza necessariamente l’ausilio di grandi attrezzature o tecnologie; la scelta attenta dei brani e relativi testi.

LA FINALE: sarà condotta in studio dall’Istituto Sociale di Torino e trasmessa in diretta Youtube sui canali delle scuole della Fondazione Gesuiti Educazione. Al termine della premiazione, tutti i video presentati (anche quelli non selezionati per la finale) saranno pubblicati e divulgati dalle scuole e dalla Fondazione, nonché dagli autori stessi.

REFERENTI: P. Eraldo Cacchione SJ – Pastorale Scolastica FGE; Prof. Angelo Chionna – Direttore Artistico; Prof. Vincenzo Sibillo – Direttore Generale Istituto Sociale Torino.

Per scaricare il Regolamento-DAT

Pasqua delle fragilità: “vivere partendo dalla Resurrezione”. Gli auguri del Direttore Generale

La Pasqua bussa discreta alle nostre porte in un tempo in cui il dolore, l’impotenza e la disgregazione descrivono le coordinate della nostra esistenza. Come ha detto Papa Francesco nel giorno della domenica delle palme “l’anno scorso eravamo più scioccati, quest’anno siamo più provati”. E’ qui che ci raggiunge l’annuncio di Pasqua con tutta la sua forza e la sua delicatezza…. e ne abbiamo bisogno!

Ci sentiamo in questo tempo a volte svuotati: dalle nostre energie, dalle nostre speranze, dai desideri di vita e di relazione che ci vengono a mancare. Tante cose nel mondo ci appaiono incomprensibili. Non riusciamo sempre a conferire senso agli eventi. Rischiamo di non alimentare progetti o speranze e di non investire più per costruire. Siamo tentati di cedere alla rassegnazione.

La verità è che abbiamo sperimentato in questo tempo tanta fragilità a livello personale e sociale. Ci siamo ritrovati piccoli, fragili e disarmati. Questo ci ha fatto paura ma, alla luce delle feste che stiamo vivendo, può essere anche una occasione per crescere e ricominciare a partire proprio dalla fragilità.

La croce in questi giorni ce lo ha ricordato, provocando ancora i nostri modelli di successo e i nostri modi di vivere centrati su noi stessi, togliendo loro nuovamente il trucco, e presentandoci un Amore libero e povero che arriva fino alla fine.

La Pasqua che raggiunge oggi le nostre case è una ulteriore occasione privilegiata per cogliere il valore della vita e per interrogarci sulle priorità da perseguire. Come cristiani, animati dalla Parola di Dio, non possiamo rimanere chiusi nella sfiducia o nella preoccupazione del presente, ma siamo chiamati ad attingere alla forza liberante del Risorto, per guardare con occhi diversi il tempo che viviamo.

È questa la Pasqua delle fragilità riscoperte ed assunte che parte dalla logica della Croce per divenire forza di trasformazione.

Il nostro tempo ha bisogno di un nuovo inizio che trasformi la morte in vita piena.

Guardiamo a Gesù Cristo: egli non è nella tomba dove lo avevano confinato i suoi carnefici. “Non è qui” dice un angelo alle donne che si recano al sepolcro. Che bello questo ‘non è qui’! Va cercato fuori, altrove. E’ in giro per le strade, è in mezzo ai viventi. E’ un Dio che ci sorprende nella vita.

È dentro i sogni di bellezza dei nostri bambini e dei nostri ragazzi, in ogni scelta per un “più grande” amore dei nostri docenti, è dentro l’atto di generare e del prendersi cura di ogni papà e ogni mamma, nei gesti di pace, negli abbracci che ci scambiamo con gli occhi, nella fame di giustizia che anche quest’anno ci ha condotti simbolicamente fino alle periferie del mondo, a Sighet, in Perù, in Kenya, a Palermo, per regalare un segno di speranza ai bambini che hanno ricevuto di meno dalla vita, che sentiamo come figli nostri, di questa nostra storia (a proposito: grazie di quanto avete fatto, vi daremo presto informazioni più precise).

Gesù ha strappato un’apertura verso l’alto che rimarrà per sempre. Vincendo la morte egli ha squarciato il cielo grigio delle nostre vicissitudini e permesso alla luce di inondare la nostra quotidianità, anche le nostre fragilità.

A Pasqua Gesù incontra nuovamente le nostra fragilità, le guarda con amore, le accoglie e le trasforma in progetto.

Un progetto da fare insieme, un grande sogno di rinnovamento che ci vede tutti coinvolti e protagonisti.

La Pasqua è una sfida.

Essa rappresenta il coraggio di guardare oltre la morte che sperimentiamo ogni giorno; oltre le passioni tristi che appesantiscono il nostro cuore lasciandoci privi di senso, in cerca di obiettivi cui dirigere la nostra vita, oltre l’effimero che ci lascia alla deriva fra vuoti desideri; oltre la sofferenza, la malattia, il dolore che ci circonda.

La Pasqua è un seme.

Un piccolo e fragile seme che diventerà un grande albero con il tempo e la pazienza.

Un seme che se gettato nel terreno fertile fiorisce e diventa un meraviglioso giardino.

In questi giorni, al Gonzaga, abbiamo voluto rendere visibile la bellezza del giardino di Pasqua.

Un’esplosione di fiori, di colori, di profumi ci attende al rientro dalle vacanze, tra i viali e gli spazi verdi del nostro campus, come a ricordarci che “la forza della Risurrezione non riposa finché non abbia raggiunto l’ultimo ramo della creazione”(H. U.Von Balthasar).

E’ con questi sentimenti che, anche a nome dei miei confratelli gesuiti, del consiglio di direzione e di tutti i collaboratori, vi auguro di «vivere partendo dalla Resurrezione: questo significa Pasqua» (Dietrich Bonhoeffer).

Auguri di cuore.

P. Vitangelo Denora S.J., Direttore Generale