Buon Natale! Gli auguri del Direttore Generale

Carissime e carissimi,
buon Natale!

Vi raggiunga il mio augurio più sincero insieme a quello dei miei compagni Gesuiti che vivono la loro missione al Gonzaga Campus.

Un altro Natale al tempo del Covid, che riaccende una luce ed una speranza con gli occhi di un bambino. Anche quest’anno come comunità stiamo camminando insieme – proprio come ci chiede Papa Francesco e la Chiesa tutta per il sinodo – per traghettare un altro anno scolastico in mezzo a tante difficoltà. Ce la stiamo cavando egregiamente ed i nostri bambini e ragazzi nelle recite ed in mille momenti che hanno preparato il Natale ce lo hanno fatto capire con la loro creatività ed il loro entusiasmo. Dio certamente ha camminato con noi e a Natale rinnova la sua decisione di essere con noi consegnandoci un modo di camminare particolarmente prezioso per affrontare questo tempo ancora molto insidioso: il modo della piccolezza.
Il Natale cambia i parametri della riuscita, del successo, della realizzazione raggiungendoci ancora quest’anno proprio in un tempo che mette in crisi il modo in cui abbiamo costruito il mondo, pensandoci forti e senza limiti, e ci riconsegna un modo di attraversare la fragilità con umiltà e coraggio, camminando insieme e con il Dio con noi.
Dio entra nella storia del mondo nell’umiltà più totale, rifiutato dalle locande e dai luoghi che contano, povero ed escluso.
Questo iniziare dal fondo, dal basso, dagli ultimi, perché nessuno sia escluso, è un estendere l’abbraccio alla nostra umanità per arrivare al più lontano, per comprendere che nessuno va così lontano che Dio non lo possa raggiungere.
Il Natale ci chiama alla scelta della sobrietà, dell’umiltà e della piccolezza, a schierarsi dalla parte di chi è più fragile; ci chiama a proteggere il più debole, i più piccoli: come hanno fatto Giuseppe e Maria con quel bambino, come fate ogni giorno anche voi con i vostri figli, come è chiamata a fare una comunità educativa come la nostra offrendo cura ai bambini e ragazzi in crescita.  Ed è così che la fragilità e la piccolezza rilanciano il futuro e la speranza per la nostra vita e per il nostro mondo.
Natale ci chiede ancora una volta di cambiare. lo fa anche nel tempo del Covid che nella sua violenza ci aiuta a sfrondare la vita dalle tante cose per ritrovare l’essenziale.
Come ci ha ricordato il padre Generale Arturo Sosa in una recente intervista, “mai una chiamata alla conversione è stata così urgente. Abbiamo bisogno di fare le cose in modo diverso, d’immaginare un mondo diverso… e di mettere in atto misure in modo tale da contribuire a rendere possibile un mondo nuovo. (…)
Il Verbo si fa carne, diventa vulnerabile… sì, anche al Covid. Ognuno di noi è chiamato a diventare piccole “parole” che parlano del messaggio di liberazione di questo Dio sempre nuovo”. 

Il processo sinodale avviato in questo periodo è il modo audace di far presente la Buona Notizia di Gesù in mezzo alla tormenta del cambiamento epocale.  Siamo in cammino. Abbiamo bisogno di camminare non solo con i nostri amici, ma anche con coloro che sono ai margini, coloro che sono messi da parte. Vogliamo camminare con i giovani che possono insegnarci, con i vecchi che possono consigliarci. Questo è il vero viaggio sinodale che implica l’ascolto dei nostri sogni, speranze e desideri più profondi mentre viviamo in questo comune, fragile pianeta”.

A Natale allora, non celebriamo un ricordo, ma una profezia.
Natale non è una festa sentimentale, ma un modo nuovo di abitare le nostre relazioni e il mondo. 

Guardando il Bambino della mangiatoia, mi accompagnano le parole di una poesia, che condivido con voi.
Esse parlano di un sentirsi a casa e comunità proprio nel luogo della fragilità. L’abbiamo usata anche sui social come un auspicio per continuare a camminare insieme e fare comunità all’insegna del Natale.


Auguri di cuore a ciascuno di voi.
Buon Natale!

Palermo, 25 Dicembre 2021

Vitangelo Carlo Maria Denora S.J.
Direttore Generale

Scienza e Fede: un connubio possibile. Intervista a P. Koch

Padre Giuseppe Koch, nato a Roma da una illustre famiglia di origine tirolese, è attualmente il direttore del museo e della biblioteca della Specola Vaticana: osservatorio astronomico e centro di ricerca della Chiesa Cattolica affidato alla Compagnia di Gesù. Padre Koch è stato, dal 1977 alla fine degli anni novanta, docente presso l’istituto Gonzaga di Palermo ed è uno dei maggiori rappresentanti di quel connubio tra scienza e spiritualità che la Specola Vaticana e l’istruzione dei Gesuiti rappresentano.

Padre Koch ha incontrato gli studenti del Gonzaga Campus in occasione del suo ritorno a Palermo. Nel laboratorio di Fisica del Campus, da lui voluto e gestito nel corso dei suoi anni di insegnamento, ha incontrato gli attuali docenti e studenti. Con loro ha parlato della sua attività all’interno della Specola Vaticana, osservatorio astronomico e centro di ricerca in dialogo da anni con la comunità scientifica internazionale. Centro di studi che si interroga su alcuni dei temi fondamentali dell’astronomia contemporanea: l’individuazione e l’analisi degli esopianeti, la possibilità della vita al di fuori del nostro pianeta e la storia dell’universo dalla sua origine ad oggi. Temi, questi, con profonde implicazioni nel rapporto tra fede e scienza. Ed è proprio questo l’argomento che ha interessato maggiormente i giovani che hanno partecipato attivamente all’incontro.

La stessa esperienza pedagogica di padre Koch, dentro e fuori il nostro campus, si è sempre mossa all’interno di questo rapporto. È stato docente di matematica e fisica ma anche padre spirituale per molti dei suoi ex alunni. Ricordandoli, nel confronto con gli attuali allievi dell’istituto, ha rievocato il suo far parte della comunità del Gonzaga: “Ci sono certamente a scuola non pochi figli di miei ex alunni e alcuni di loro come figli di ex alunni li incontro nel contesto delle loro famiglie. Nel senso che sono stato per i loro genitori non solo, per alcuni, insegnante al Gonzaga ma anche animatore di gruppi di crescita della fede. Sono stato uno dei gesuiti della comunità”.

La sua esperienza al Gonzaga inizia nel 1977 per iniziativa dell’allora rettore Padre Pandolfo: “Venimmo al Gonzaga in un gruppo di Gesuiti costruito in qualche maniera scegliendo appositamente alcuni di noi da varie sedi italiane. Siamo venuti nell’anno scolastico 1977/1978 in cui ci fu il grande cambiamento di personale gesuitico al Gonzaga con rettore Padre Pandolfo”, rettorato che, come ci ricorda lo stesso Padre Koch, vide poi la nascita della collaborazione tra l’Istituto Gonzaga e la scuola delle Ancelle del Sacro Cuore. Un connubio che fu un’importante esperienza di cooperazione tra personalità e competenze diverse, pari a quella che ha coinvolto e coinvolge, anche a livello internazionale, le attività della Compagnia di Gesù: “Era un arricchimento perché, anche se ovviamente i gesuiti siciliani hanno una loro storia e delle loro
particolarità, da decenni si vive una diminuzione di vocazione quindi se bisogna sostenere qualche attività in Italia si fa ormai riferimento al gruppo totale italiano. Anzi adesso l’identità dei Gesuiti che vivono in Italia è connessa anche dal punto di vista
strutturale con delle collaborazioni a pieno titolo con Malta, l’Albania e recentissimamente anche la Romania”.

Queste esperienze in Compagnia, nota il direttore del museo e della biblioteca della Specola Vaticana, prevedono sempre il coinvolgimento di persone provenienti da contesti diversi: una cooperazione che mette in gioco esperienze e professionalità tra
loro molto distanti. Padre Koch ricorda così la propria formazione, spirituale e scientifica, nel suo profondo legame con Roma, sua città natale: “Io sono romano. E anche nella formazione in Compagnia, per la parte Filosofico-teologica, è stata quasi
tutta a Roma salvo un anno finale di teologia svolto in Belgio all’Università Cattolica di Lovanio. Invece per la parte scientifica in qualche modo anche la mia scuola secondaria è una scuola abbastanza nota a Roma, è il Liceo Terenzio Mamiani, e poi l’università alla Sapienza. Qui ho fatto gli anni prima di ingegneria e poi di fisica con una tesi sperimentale fatta a quello che allora si chiamava il Sincrotrone, struttura istituita dal CNEN – Comitato Nazionale Energia Nucleare”. Una formazione accademica che si lega alla storia, politica oltre che scientifica, del nostro paese ma che mostra ancora una volta quel connubio tra ricerca scientifico-tecnica e vita religiosa, un equilibrio tra due percorsi vissuti con pari passione e confluiti poi nelle  esperienze di insegnamento, a Roma come a Palermo: “Io ho alternato per parecchi anni l’insegnamento tra Roma e Palermo però quando ho smesso qui, ero ancora abbastanza giovane, sono stato incaricato di altri compiti sul piano ecclesiale pastorale e non sul piano didattico, della scuola”.

Esperienze, queste, di cui conserva ricordi preziosi nei quali le specificità degli allievi hanno rappresentato e rappresentano un elemento fondamentale proprio grazie alla capacità dei giovani di restituire, attraverso i loro interessi e le loro capacità, uno
sguardo rivolto al futuro. Dal ricordo alla fiducia nell’avvenire, dalla memoria all’augurio per i ragazzi del Gonzaga Campus: “Ho un ricordo magnifico del Gonzaga e della Sicilia perché è stato un periodo, quello tra i miei quaranta e sessant’anni, tra i  più fecondi quindi evviva il Gonzaga e viva Palermo. Ho avuto studenti fuori dal comune qui e credo che ci siano ancora dei  ragazzi fuori dal comune”.

Gabriele Salemi
Volontario del Servizio Civile Universale

Padre Giuseppe Koch, nato a Roma da una illustre famiglia di origine tirolese, è attualmente il direttore del museo e della biblioteca della Specola Vaticana: osservatorio astronomico e centro di ricerca della Chiesa Cattolica affidato alla Compagnia di Gesù. Padre Koch è stato, dal 1977 alla fine degli anni novanta, docente presso l’istituto Gonzaga di Palermo ed è uno dei maggiori rappresentanti di quel connubio tra scienza e spiritualità che la Specola Vaticana e l’istruzione dei Gesuiti rappresentano.

Padre Koch ha incontrato gli studenti del Gonzaga Campus in occasione del suo ritorno a Palermo. Nel laboratorio di Fisica del Campus, da lui voluto e gestito nel corso dei suoi anni di insegnamento, ha incontrato gli attuali docenti e studenti. Con loro ha parlato della sua attività all’interno della Specola Vaticana, osservatorio astronomico e centro di ricerca in dialogo da anni con la comunità scientifica internazionale. Centro di studi che si interroga su alcuni dei temi fondamentali dell’astronomia contemporanea: l’individuazione e l’analisi degli esopianeti, la possibilità della vita al di fuori del nostro pianeta e la storia dell’universo dalla sua origine ad oggi. Temi, questi, con profonde implicazioni nel rapporto tra fede e scienza. Ed è proprio questo l’argomento che ha interessato maggiormente i giovani che hanno partecipato attivamente all’incontro.

La stessa esperienza pedagogica di padre Koch, dentro e fuori il nostro campus, si è sempre mossa all’interno di questo rapporto. È stato docente di matematica e fisica ma anche padre spirituale per molti dei suoi ex alunni. Ricordandoli, nel confronto con gli attuali allievi dell’istituto, ha rievocato il suo far parte della comunità del Gonzaga: “Ci sono certamente a scuola non pochi figli di miei ex alunni e alcuni di loro come figli di ex alunni li incontro nel contesto delle loro famiglie. Nel senso che sono stato per i loro genitori non solo, per alcuni, insegnante al Gonzaga ma anche animatore di gruppi di crescita della fede. Sono stato uno dei gesuiti della comunità”.

La sua esperienza al Gonzaga inizia nel 1977 per iniziativa dell’allora rettore Padre Pandolfo: “Venimmo al Gonzaga in un gruppo di Gesuiti costruito in qualche maniera scegliendo appositamente alcuni di noi da varie sedi italiane. Siamo venuti nell’anno scolastico 1977/1978 in cui ci fu il grande cambiamento di personale gesuitico al Gonzaga con rettore Padre Pandolfo”, rettorato che, come ci ricorda lo stesso Padre Koch, vide poi la nascita della collaborazione tra l’Istituto Gonzaga e la scuola delle Ancelle del Sacro Cuore. Un connubio che fu un’importante esperienza di cooperazione tra personalità e competenze diverse, pari a quella che ha coinvolto e coinvolge, anche a livello internazionale, le attività della Compagnia di Gesù: “Era un arricchimento perché, anche se ovviamente i gesuiti siciliani hanno una loro storia e delle loro
particolarità, da decenni si vive una diminuzione di vocazione quindi se bisogna sostenere qualche attività in Italia si fa ormai riferimento al gruppo totale italiano. Anzi adesso l’identità dei Gesuiti che vivono in Italia è connessa anche dal punto di vista
strutturale con delle collaborazioni a pieno titolo con Malta, l’Albania e recentissimamente anche la Romania”.

Queste esperienze in Compagnia, nota il direttore del museo e della biblioteca della Specola Vaticana, prevedono sempre il coinvolgimento di persone provenienti da contesti diversi: una cooperazione che mette in gioco esperienze e professionalità tra
loro molto distanti. Padre Koch ricorda così la propria formazione, spirituale e scientifica, nel suo profondo legame con Roma, sua città natale: “Io sono romano. E anche nella formazione in Compagnia, per la parte Filosofico-teologica, è stata quasi
tutta a Roma salvo un anno finale di teologia svolto in Belgio all’Università Cattolica di Lovanio. Invece per la parte scientifica in qualche modo anche la mia scuola secondaria è una scuola abbastanza nota a Roma, è il Liceo Terenzio Mamiani, e poi l’università alla Sapienza. Qui ho fatto gli anni prima di ingegneria e poi di fisica con una tesi sperimentale fatta a quello che allora si chiamava il Sincrotrone, struttura istituita dal CNEN – Comitato Nazionale Energia Nucleare”. Una formazione accademica che si lega alla storia, politica oltre che scientifica, del nostro paese ma che mostra ancora una volta quel connubio tra ricerca scientifico-tecnica e vita religiosa, un equilibrio tra due percorsi vissuti con pari passione e confluiti poi nelle  esperienze di insegnamento, a Roma come a Palermo: “Io ho alternato per parecchi anni l’insegnamento tra Roma e Palermo però quando ho smesso qui, ero ancora abbastanza giovane, sono stato incaricato di altri compiti sul piano ecclesiale pastorale e non sul piano didattico, della scuola”.

Esperienze, queste, di cui conserva ricordi preziosi nei quali le specificità degli allievi hanno rappresentato e rappresentano un elemento fondamentale proprio grazie alla capacità dei giovani di restituire, attraverso i loro interessi e le loro capacità, uno
sguardo rivolto al futuro. Dal ricordo alla fiducia nell’avvenire, dalla memoria all’augurio per i ragazzi del Gonzaga Campus: “Ho un ricordo magnifico del Gonzaga e della Sicilia perché è stato un periodo, quello tra i miei quaranta e sessant’anni, tra i  più fecondi quindi evviva il Gonzaga e viva Palermo. Ho avuto studenti fuori dal comune qui e credo che ci siano ancora dei  ragazzi fuori dal comune”.

Gabriele Salemi
Volontario del Servizio Civile Universale

La Primaria in scena con “Grazie, Scusa, Per Favore”

BELSORRISO E SORGENTILEZZA

“A Belsorriso tutti sono felici e contenti: quale sarà il motivo di una vita così equilibrata e appagante?” Volando sulle ali della fantasia, si arriva nel paese di Belsorriso, immerso tra verdi colline e alberi folti, famoso per la gentilezza e la generosità degli abitanti che vivono in armonia e sorridono alla vita. Corre voce, infatti, che ci sia una fonte magica, chiamata Sorgentilezza che permette a chiunque beva di dimenticare prepotenza e arroganza per coltivare buona educazione e cortesia nei confronti degli altri. Qualità che saranno necessarie in vista della minaccia che attende Belsorriso: da Malgarbo, Rubagioia e la sua banda verranno a mettere scompiglio tra la gente. Cosa succederà? Cosa farà e chi è questo furfante? Non resta che lasciarsi condurre dall’interpretazione dei nostri bambini per vedere come finirà.

La drammatizzazione, dal titolo “Belsorriso e Sorgentilezza”, vedrà coinvolte le classi seconde della Scuola Primaria del nostro campus. È il risultato di un itinerario di formazione che ha intessuto gran parte delle nostre lezioni di questi mesi, a partire dai temi trattati in classe nell’ora di Religione Cattolica, Italiano ed Educazione Civica. Focalizzando l’attenzione, in particolare, sulla gentilezza come stile del nostro vivere quotidiano, i bambini e le bambine sono stati incoraggiati a gustare la profondità e il valore di gesti concreti di gentilezza che possono donare ogni giorno a quanti incontrano.

Le recite avranno luogo nei giorni 16 e 20 Dicembre, dalle ore 8:30 alle ore 10, in Auditorium. Giorno 16 si è esibita la 2B coordinata dalla maestra Vincenza Manto, e il 20 toccherà alla 2A salire sul palco con la maestra Salvatrice Tabò. Il tutto è stato orchestrato dalla regia del maestro di Religione Cattolica, Italo Prisco, in fattiva sinergia e collaborazione con le colleghe.

Perché proprio questo tema? Certamente come scuola avvertiamo l’esigenza e il dovere di veicolare uno stile di vita originale, bello, che coltivi relazioni autentiche e sane, attraverso cui avviare seri processi di riconoscimento della propria identità. Relazioni in cui ritrovarsi e di cui potersi nutrire per diventare uomini maturi che, nel futuro prossimo, sappiano essere onesti con se stessi e con gli altri. Le recite, dunque, oltre ad avere un forte riverbero pedagogico, vogliono essere un radicale segno di speranza per l’edificazione di un mondo più umano, impastato della gentilezza che scalda il cuore, come un giorno di primavera, anche in pieno inverno.

Giornata Nazionale del Servizio Civile Universale – I Volontari si raccontano

Palermo – 15 Dicembre 2021

Il 15 dicembre è la Giornata Nazionale del Servizio Civile Universale.
Ma perché proprio il 15 dicembre? L’individuazione di tale data non è casuale. Il 15 dicembre 1972 venne promulgata nel nostro Paese la prima legge sull’obiezione di coscienza, che ha istituito il servizio sostitutivo civile, alternativo al servizio militare, consentendo l’assolvimento degli obblighi di leva attraverso la prestazione di azioni di impegno sociale non armato, riconducibili al concetto di difesa della Patria.
A quei valori di pace, di cooperazione, di difesa della Patria sanciti dalla Costituzione, il servizio civile continua a ispirarsi nella sua crescita e nell’evoluzione organizzativa e normativa che, nel tempo, ha poi trasformato il servizio civile da nazionale ad universale con il decreto legislativo 6 marzo 2017, n.40.

In occasione di questa ricorrenza, i volontari impiegati nei progetti della rete di enti “Con il Gonzaga, per i Giovani, in Sicilia”, ci raccontano la loro esperienza di servizio con i bambini, i giovani, i migranti, nelle varie sedi sparse nella città di Palermo.

Le testimonianze dei volontari

Maria Antonietta: “con la Polisportiva Gonzaga accresco le mie competenze e la mia passione per lo sport”

“Mi chiamo Maria Antonietta Orlando, ho 25 anni, sono una volontaria e sto svolgendo il mio Servizio Civile presso la Polisportiva Gonzaga. Ho iniziato questo percorso a luglio, senza troppe aspettative, e invece mi sono ritrovata catapultata in una realtà unica nella nostra città, molto articolata e con tante potenzialità, che mi ha coinvolta appieno sin da subito. Ho avuto il piacere di conoscere dei colleghi e delle persone fantastiche, molto competenti, affettuose, che mi hanno fatto sentire immediatamente parte di una grande famiglia, e che sin dal primo giorno hanno creduto in me. Sono nate delle belle amicizie, rapporti di collaborazione e profonda stima. Inoltre, ho avuto la fortuna di essere stata assegnata ad una sede prettamente correlata al mio percorso di studi che mi sta dando la possibilità di acquisire molteplici competenze nelle pratiche sportive e nel management dello sport, motivo per cui avevo scelto di presentare domanda. Insomma, non posso che affermare di essere più che soddisfatta di questa esperienza.”

Alessia: “i ragazzi che incontro nel mio servizio, non vorrei lasciarli più”

“Sono Alessia Bonaccorso, e svolgo il mio servizio civile presso la scuola media del Gonzaga Campus.
Quando mi è stato proposto di lavorare con i ragazzi delle medie ho pensato “bella sfida” e mi sono interrogata su cosa potessi offrire e donare di me. Non volevo essere una semplice ragazza del servizio civile che fa rispettare regole, volevo essere di più. Non nascondo che all’inizio è stato molto difficile, non mi conoscevano e di conseguenza non mi attribuivano un ruolo né tantomeno un significato. Con il tempo, abbiamo iniziato a conoscerci e a fidarci l’uno con l’altro. In poco tempo mi hanno attribuito un nome, ero e sono diventata una figura di riferimento. Hanno iniziato ad aprirsi, a raccontarmi le loro storie senza paura di farsi vedere fragili, i loro problemi e lo loro conquiste, a ricercare la mia mano come rifugio, ad abbracciarmi. Non pensavo potesse essere un’esperienza così ricca e carica a livello emotivo e personale. Non so se insegnano più loro a me che io a loro, ma so che è una crescita reciproca. Se mi chiedessero se lo rifarei, risponderei che lo rifarei ancora e ancora, all’infinito. Non vorrei più lasciarli. Quindi, ringrazierei prima loro per aver risvegliato i ricordi dentro di me sul primo amore, le prime litigate, le prime amicizie, le prime cose di tutto e chi mi ha permesso di svolgere questo compito credendo nelle mie capacità. Mi ritengo, infine, anche fortunata di aver incontrato dei colleghi con cui si è instaurato un rapporto, che va oltre quello professionale, di amicizia con cui confrontarsi e supportarsi”.

“Irene: con il servizio mi sono approcciata ad una professione che non avevo mai considerato”

“Sono Irene Cavasio, una volontaria del progetto Cittadini CreAttivi presso la sede dell’Associazione ARCES.
Nello specifico, a partire da maggio 2021 sono stata inserita all’interno dell’area di centro di orientamento e tutoring professionale e mi occupo della gestione di corsi di formazione professionale post diploma.
Il Servizio Civile presso l’Alta Scuola Arces mi sta dando la possibilità di acquisire competenze specifiche tramite le quali sono in grado di mettermi al servizio di ragazzi e giovani adulti che hanno bisogno di un indirizzamento professionale. Mi ritengo molto soddisfatta del percorso che ho fatto fino ad adesso, in particolar modo perché i consigli e la guida costante della mia OLP, mi stanno permettendo di crescere professionalmente ma anche umanamente nell’approccio a una professione che fino ad adesso non avevo mai considerato. Sono certa che sarà un’esperienza che porterò con me per la vita e che sarà un mattone importante nella costruzione del mio futuro”.

“Giuseppa: ai bambini di Danisinni insegno come possono allargare i loro orizzonti”

“Sono Giuseppa Maria La Mantia, volontaria del progetto “Cittadini CreAttivi”, presso il Centro Polivalente Crescere Danisinni. Durante questi mesi di servizio, ho svolto diverse attività, ciascuna delle quali mi ha dato modo di riflettere sull’importanza del mio ruolo e del mio operato per l’intera comunità. Il compito affidatomi, così come quello dei miei colleghi, riguarda essenzialmente la necessità di accogliere i bambini ed i ragazzi del territorio locale, nel tentativo di mostrare loro le capacità che possiedono e dimostrare che oltre Danisinni esiste tanto altro, che è possibile allargare i propri orizzonti. Tutto ciò è stato reso possibile attraverso un’attenta cooperazione tra gli operatori e i residenti del luogo, nella scoperta e riscoperta di sé e dell’ambiente circostante. Il servizio civile rappresenta per me una grandissima occasione per mettermi gioco, conoscere nuove parti di me, ma soprattutto relazionarmi con coetanei e stringere nuovi rapporti, oltre il contesto lavorativo”.

I volontari dell’Istituto Arrupe: “con il nostro servizio partecipiamo alla vita politica della nostra città”.

“Sono passati sei mesi dall’inizio della nostra esperienza come operatori volontari del Servizio Civile Universale all’Istituto Arrupe. Nonostante il tempo sembri essere passato velocemente, sono molte le cose che abbiamo appreso e vissuto insieme. Nessuno di noi si immaginava di trovare un ambiente di lavoro così stimolante e formativo. Progettazione, rendicontazione, prese in carico, catalogazione di testi e archivio, analisi di contesto, organizzazione di eventi, conoscenza delle realtà territoriali, partecipazione alla vita politica della città sono solo alcune delle competenze che abbiamo acquisito e messo in pratica. L’esperienza del servizio civile è stata ed è per tutti noi, che veniamo da contesti diversi e che siamo portatori di esperienze ed aspirazioni differenti, un’opportunità di crescita non solo professionale e professionalizzante ma personale ed umana. Guardiamo ora agli ultimi cinque mesi di Servizio Civile che ci aspettano con grandi aspettative, curiosità e voglia impegnarci”.

Nina “un tassello importantissimo per il mio percorso di crescita”.

Mi chiamo Nina Ferruzza e sono un’operatrice volontaria del Servizio Civile Universale presso l’Istituto Gonzaga. Sin da quando ne ho memoria, sono sempre stata mossa dal desiderio di cogliere la complessità dell’animo umano. Per questa ragione, dopo aver conseguito la laurea in lettere, ho intrapreso un percorso di studi magistrale in ambito psicologico. La trasversalità dei miei interessi, a cavallo tra la cura e l’educazione, ha trovato risonanza nel progetto “Tutti Inclusi”, proposto quest’anno dal Gonzaga Campus insieme ad altri enti. Tale bando mira al consolidamento di una prassi educativa aperta e inclusiva che accolga, promuova e sostenga le differenze di ogni alunno, con un occhio di riguardo verso chi si trova in condizioni di fragilità economica, sociale, culturale e psicomotoria. Per questa ragione contempla numerose attività di impronta ludico-creativa e formativa, tra le quali il supporto didattico agli alunni BES. Il mio lavoro di operatrice prevede diverse attività, tra cui l’affiancamento ad un’alunna BES di I liceo e la collaborazione con l’ufficio comunicazione. Quest’esperienza si sta rivelando coinvolgente e sfidante, un tassello importantissimo per il mio percorso di crescita emotiva e professionale.

Monica, “io volontaria e futura mamma”.

Sono Monica Angelone, volontaria presso il Gonzaga Campus, nel progetto Cittadini CreAttivi, che mira a promuovere lo sviluppo culturale e professionale dei giovani valorizzando il più possibile le loro potenzialità. Mi occupo principalmente del settore della comunicazione e della gestione dei social per raccontare le tante opportunità ed esperienze a tutti coloro che ci raggiungono con i social media. Valorizzare l’individuo e le sue qualità (anche inespresse) significa non soltanto offrirgli un’opportunità, ma rimodularla se necessario. Così è stato fatto con me: scopertami, nei primi mesi di servizio, futura mamma, mi è stato letteralmente cucita addosso il nuovo servizio. Posso così mantenermi attiva e mettermi costantemente in gioco in un contesto e un ambiente confortevole che mi esoneri da impegni onerosi o stancanti. Mi è stata data centralità in qualità di futura mamma, in qualità di volontaria, in qualità di persona.
Hashtag “al centro ci sei tu”.

Francesca: “io, volontaria diversamente abile, insegno ai bambini che la diversità è ricchezza”.

“Sono Francesca Sgroi, ho 28 anni, ho scelto di svolgere la mia esperienza di servizio civile universale all’interno della Scuola dell’Infanzia dell’Istituto Gonzaga di Palermo. L’obiettivo del mio progetto è quello di favorire il successo scolastico degli alunni con bisogni educativi speciali.
Questa esperienza di volontariato mi sta dando tantissimo. L’ambiente accogliente dell’intera sede dell’infanzia, dalle maestre alla direttrice fino al personale, sempre pronto a rispondere ad ogni mia esigenza con calore e cortesia, e all’affetto sproporzionato di tutti i bimbi che rappresentano per me un quotidiano squarcio di luce delle mie giornate. Alla fine di questo percorso mi auguro di essere stata un piccolo esempio da seguire per i piccoli e di lasciare nel loro cuore un messaggio di speranza e di solarità anche nelle difficoltà, in quanto io sono l’esempio che anche essendo una ragazza diversamente abile, si può vivere una vita serena essendo chi si vuole senza la paura del giudizio del mondo che ci vede “diversi” e che la differenza è ricchezza e bellezza.”

Ogni testimonianza è pietra miliare, preziosa espressione di quanto il Servizio Civile Universale acquisti per ognuno un significato particolare e un valore aggiunto, un’esperienza-bagaglio che porteranno sempre con sé. Un vero “squarcio di luce dopo la tempesta”, prendendo spunto dall’ultima testimonianza, che sprona a ripartire di nuovo!

Anche quest’anno è stato pubblicato il bando per la selezione di operatori volontari da impiegare in progetti di Servizio civile universale su tutto il territorio nazionale e all’estero. Sono 56.205 i posti disponibili per i giovani tra i 18 e 28 anni. Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo ⇒ https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 di mercoledì 26 gennaio 2022. La rete “Con il Gonzaga, per i Giovani, in Sicilia” promuove 4 progetti, per i quali cerca 100 volontari.

Per maggiori info visita il sito ⇒ www.gonzagacampus.it/serviziocivileuniversale

Le celebrazioni di Natale 2021

Celebrazioni di Natale

Le celebrazioni del Natale si svolgeranno tutte in Cappella San Giuseppe, con ingresso dalla
Portineria Centrale, secondo il seguente calendario:

Venerdì 24 dicembre 2021
Ore 23.00: Veglia di Natale


Sabato 25 dicembre 2021
Ore 10.00: Santa Messa per i bambini e le famiglie del catechismo
Ore 11.30: Celebrazione Eucaristica del giorno di Natale


Domenica 26 dicembre 2021 – S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
Ore 11.30: Celebrazione Eucaristica


Sabato 1 Gennaio 2022 – Maria Santissima Madre di Dio
Ore 11.30: Celebrazione Eucaristica

Domenica 2 gennaio 2022 – II domenica dopo Natale
Ore 11.30: Celebrazione Eucaristica Domenicale

Giovedì 6 gennaio 2022 – Epifania del Signore
Ore 11.30: Celebrazione Eucaristica Domenicale


Domenica 9 gennaio 2022 – Battesimo del Signore
Ore 11.30: Celebrazione Eucaristica Domenicale


Domenica 16 gennaio 2022 (II Domenica per annum)
Ore 9.30: Santa Messa per i bambini e le famiglie del catechismo
Ore 11.30: Celebrazione Eucaristica

Attraverso questi appuntamenti e queste iniziative continua il nostro cammino di avvento con la consapevolezza che Dio, nonostante le fatiche di questo tempo, continua a farsi vicino alle nostre vite.

Educhiamo alla Legalità – L’impegno etico e morale degli studenti dell’ISP

Palermo.30° Anniversario della DIA, mostra fotografica all’Aula Bunker del Carcere Ucciardone. Ph.Alessandro Fucarini

“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà” – Peppino Impastato

Parole molto forti, quelle di Peppino Impastato, e molto significative per tutta la comunità del nostro campus. Nella nostra scuola ci crediamo da sempre e siamo promotori della trasmissione di valori fondamentali, come il senso dell’etica, della morale, dell’importanza di crescere e di costruire una società civile per il futuro dei nostri ragazzi. Infatti, è soltanto attraverso queste consapevolezze che si costituiscono le basi fondanti di uno spazio di dignità, di libertà e di interazione costruttiva con l’altro, in qualsiasi tipo di ambiente di crescita e di formazione, dalla scuola alla famiglia. 

Per fare in modo che tutto ciò si realizzi, ci adoperiamo ogni giorno nell’accompagnamento dei nostri studenti lungo il cammino della Legalità, dall’infanzia all’adolescenza. Ogni anno la nostra scuola è protagonista attiva e promotrice di numerose iniziative, prima fra tutte la manifestazione di commemorazione delle stragi mafiose del 1992, che ha luogo nella nostra città ogni 23 Maggio. In questa occasione, i nostri studenti hanno accolto le due Navi della Legalità, ribattezzate Giovanni e Paolo, in memoria dei due magistrati uccisi dalla mafia; preso parte alle celebrazioni istituzionali nell’Aula Bunker dell’Ucciardone, presenziate dal nostro Presidente della Repubblica, e sono stati sempre in prima linea in occasione del corteo finale presso l’Albero Falcone, a pochi passi dal nostro campus.  

Neanche quest’anno la nostra scuola è venuta meno a questo impegno etico e morale. Lo scorso mese abbiamo piantato negli spazi verdi del campus la nostra “piantina di Falcone”, una delle 100 talee prelevate dall’Albero Falcone consegnate alle scuole, simbolo di lotta alle mafie, ma anche di protezione per il mondo in cui viviamo e di responsabilità verso il futuro. Dall’inizio dell’anno, inoltre, moltissime lezioni dei nostri docenti dell’ISP rivolte agli studenti di M1, M2, M3 sono dedicate alla sensibilizzazione al culto della Legalità e alla conoscenza della storia dei martiri della lotta contro la mafia, i cui nomi, ricordati sui gradini di una delle scalinate principali del nostro campus, sono sempre vivi nelle nostre memorie. Nello specifico, gli studenti della Middle School hanno preso visione dell’importante documentario realizzato da History Channel, Cities of the Underworld: Real Mafia Underground, in cui è stata intervistata una delle nostre insegnanti, Miss Conchita Vecchio. Insieme a lei, gli studenti hanno analizzato criticamente la storia della mafia e di come la Sicilia l’ha affrontata e combattuta dal dopoguerra ad oggi. Hanno studiato anche la storia del carcere Ucciardone e dell’Aula Bunker, in cui si sono svolti i maxiprocessi, il sentimento dei siciliani e le risonanze del mondo intero a seguito delle uccisioni dei Giudici Falcone e Borsellino.

Accompagnati dagli insegnanti Miss Siciliano, Mr. Mateusz, Mr. Ismail e Mr. Mecca, i ragazzi della Middle School si sono recati poi all’Ucciardone per partecipare a una bellissima iniziativa itinerante che fa la sua prima tappa a Palermo. Si tratta della mostra fotografica “Antimafia Itinerante”, promossa dal Direttore della DIA Maurizio Vallone, in occasione del trentesimo anniversario dell’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia, avvenuta il 29 ottobre 1991.

Per noi la parola legalità assume il potente significato di insegnamento e di guida rivolti ai nostri studenti di tutte le età, affinché possano pensare e ragionare in maniera consapevole e orientare le proprie azioni contro le ingiustizie sociali e contro qualsiasi forma di condizionamento esterno.

Siamo promotori di un senso profondo di cittadinanza attiva e consapevole, di senso di giustizia e di rispetto per le leggi e per ogni forma di integrità morale. Solo in questo modo crediamo che i nostri ragazzi possano acquisire una solida coscienza civile e sociale, imparando a conoscere e a rapportarsi serenamente e consapevolmente con le Istituzioni.

Costanza Amato, facilitatore ISP

Aspettando il Concerto di Natale. Il Club di Musica si racconta.

In attesa di sentirli dal vivo al Concerto di Natale di domani a Casa Professa, i liceali del Club di Musica ci raccontano come è nata la loro band!

Con grande curiosità ed entusiasmo noi del Giornalino del Gonzaga abbiamo deciso di intervistare la numerosa e armoniosa band della scuola. È davvero importante che nell’ambiente scolastico ci siano diverse opportunità che aiutino a imparare ed esprimere noi stessi e le nostre capacità, sfruttando quelle che sono le nostre passioni. Questo è il caso della band composta dai nostri compagni di scuola: Silvia Catania, Anna Compagno, Marco Abbolone, Maurizio Gullo, Lucilla Galvagno, Giuseppe Imburgia, Mattia Zoncu e Samuele Pirrello, tutti accompagnati e guidati dal prof. di musica Antonio Zarcone, che coinvolge sempre tutta la scuola in meravigliosi eventi legati al mondo della musica e del teatro. Ognuno dei componenti frequenta classi, anni e gradi di scuola diversi. La band, infatti, aiuta gli studenti a conoscersi meglio e a diventare uniti così come sono loro e ci hanno dato modo di constatarlo in più occasioni dove le loro canzoni e i loro arrangiamenti hanno regalato alla scuola un’atmosfera armoniosa, che faceva sembrare il Gonzaga Campus una vera e propria grande casa. Abbiamo quindi deciso di fare qualche domanda ai ragazzi per riuscire ad entrare a tutti gli effetti nel club di musica, un po’ come degli infiltrati. 

Com’è nata l’idea della band? 

Tutto nasce grazie ai club, ci dice la nostra compagna Silvia, delle attività pomeridiane che la nostra scuola aveva ideato per trascorrere più tempo nell’Istituto e per cercare di far creare legami tra gli studenti di tutte le classi. E fu proprio così che il club di musica si trasformò in una vera e propria band, composta da studenti simpatici e pieni di voglia di fare. Ognuno di loro suona e canta uno strumento diverso e grazie a questo la band non si limita a un solo genere musicale, ma varia dal più ritmato al più classico. 

Scopriamo alcuni dei componenti: 

  • Silvia è una ragazza che, per caso, insieme alla sua famiglia in un pomeriggio di divertimento scopre il suo talento e il suo amore per la musica e da quel momento non ha mai smesso di suonare e cantare 
  • Anna è una ragazza che scopre il suo amore per la musica attraverso le piccole recite che metteva in atto con i suoi fratelli durante le festività. 
  • Lucilla scopre il suo amore per la musica attraverso la batteria, attraverso il ritmo è da lì incominciò a suonare. 

Quale il futuro della band? 

I ragazzi della band sono molto contenti di aver creato questo gruppo, ma al tempo stesso anche incerti sul futuro, poiché alcuni di loro frequentano il quinto anno di liceo e hanno un po’ paura del cambiamento, ma sono pronti ad affrontare anche questo. Sono consapevoli dell’evoluzione che avverrà il prossimo anno e sono molto motivati a scoprire talenti nuovi. Con i compagni di quinta cercano di dare il 100% delle loro energie per godersi questi mesi insieme, per divertirsi e per partecipare con armonia agli eventi scolastici. 

I nostri ragazzi vi aspettano al Concerto di Natale di domani, venerdì 10 Dicembre, alle ore 19:00, presso la Chiesa del Gesù di Casa Professa!

Ancora pochi posti disponibili. Non mancate!

Articolo di Sveva Costantini e Federica Guzzo, presto online su Il Gonzaga 2.0


In attesa di sentirli dal vivo al
Concerto di Natale di domani a Casa Professa, i liceali del Club di Musica ci raccontano come è nata la loro band!

Con grande curiosità ed entusiasmo noi del Giornalino del Gonzaga abbiamo deciso di intervistare la numerosa e armoniosa band della scuola.
È davvero importante che nell’ambiente scolastico ci siano diverse opportunità che aiutino a imparare ed esprimere noi stessi e le nostre capacità, sfruttando quelle che sono le nostre passioni.
Questo è il caso della band composta dai nostri compagni di scuola: Silvia Catania, Anna Compagno, Marco Abbolone, Maurizio Gullo, Lucilla Galvagno, Giuseppe Imburgia, Mattia Zoncu e Samuele Pirrello, tutti accompagnati e guidati dal prof. di musica Antonio Zarcone, che coinvolge sempre tutta la scuola in meravigliosi eventi legati al mondo della musica e del teatro.
Ognuno dei componenti frequenta classi, anni e gradi di scuola diversi. La band, infatti, aiuta gli studenti a conoscersi meglio e a diventare uniti così come sono loro e ci hanno dato modo di constatarlo in più occasioni dove le loro canzoni e i loro arrangiamenti hanno regalato alla scuola un’atmosfera armoniosa, che faceva sembrare il Gonzaga Campus una vera e propria grande casa.
Abbiamo quindi deciso di fare qualche domanda ai ragazzi per riuscire ad entrare a tutti gli effetti nel club di musica, un po’ come degli infiltrati. 

Com’è nata l’idea della band? 

Tutto nasce grazie ai club, ci dice la nostra compagna Silvia, delle attività pomeridiane che la nostra scuola aveva ideato per trascorrere più tempo nell’Istituto e per cercare di far creare legami tra gli studenti di tutte le classi. E fu proprio così che il club di musica si trasformò in una vera e propria band, composta da studenti simpatici e pieni di voglia di fare. Ognuno di loro suona e canta uno strumento diverso e grazie a questo la band non si limita a un solo genere musicale, ma varia dal più ritmato al più classico. 

Scopriamo alcuni dei componenti: 

  • Silvia è una ragazza che, per caso, insieme alla sua famiglia in un pomeriggio di divertimento scopre il suo talento e il suo amore per la musica e da quel momento non ha mai smesso di suonare e cantare 
  • Anna è una ragazza che scopre il suo amore per la musica attraverso le piccole recite che metteva in atto con i suoi fratelli durante le festività. 
  • Lucilla scopre il suo amore per la musica attraverso la batteria, attraverso il ritmo è da lì incominciò a suonare. 

Quale il futuro della band? 

I ragazzi della band sono molto contenti di aver creato questo gruppo, ma al tempo stesso anche incerti sul futuro, poiché alcuni di loro frequentano il quinto anno di liceo e hanno un po’ paura del cambiamento, ma sono pronti ad affrontare anche questo.
Sono consapevoli dell’evoluzione che avverrà il prossimo anno e sono molto motivati a scoprire talenti nuovi. Con i compagni di quinta cercano di dare il 100% delle loro energie per godersi questi mesi insieme, per divertirsi e per partecipare con armonia agli eventi scolastici. 

I nostri ragazzi vi aspettano al Concerto di Natale di domani, venerdì 10 Dicembre, alle ore 19:00, presso la Chiesa del Gesù di Casa Professa!

Ancora pochi posti disponibili. Non mancate!

Articolo di Sveva Costantini e Federica Guzzo, presto online su Il Gonzaga 2.0

A Natale dona l’Amore. Le iniziative solidali del Gonzaga Campus

Il Natale si avvicina e la nostra comunità si sta preparando a viverlo nella sobrietà ma senza rinunciare al suo significato profondo per tutti noi, piccoli e grandi.
Anche quest’anno la grande famiglia del Gonzaga Campus (studenti, famiglie, docenti e non docenti, ex- alunni e tutte le persone che compongono i gruppi e le associazioni ignaziane) sarà impegnata per esprimere vicinanza concreta a coloro che da tempo vengono “accompagnati” in diversi modi e che appartengono a diverse realtà della nostra Città e non solo. 

Sentiamo il desiderio di continuare a prenderci cura dei nostri amici della Romania, dei migranti e rifugiati del Centro Astalli, dei più svantaggiati della nostra città seguiti dalla Missione Speranza e Carità, dei più bambini e dei ragazzi di Danisinni … perché, in questo momento storico particolare, il bisogno di aiuto continua ad essere considerevole. 

Dai più piccoli ai più grandi l’impegno comune consisterà nel darci da fare per superarci nell’amore per i nostri amici che saranno supportati dal nostro affetto e dalla nostra vicinanza concreta.

La prima occasione solidale è il Concerto di Natale che si terrà venerdì 10 Dicembre, alle ore 19.00, presso la Chiesa del Gesù di Casa Professa

Tutta la comunità del campus è invitata ad aderire a questo momento di festa, il cui ricavato verrà interamente devoluto ai bambini e alle bambine, agli adolescenti e ai giovani delle case famiglia della Romania. 

In questi ultimi giorni disponibili, è possibile acquistare il biglietto al costo simbolico di 10 euro, nei seguenti punti:

  • all’ingresso e all’uscita da scuola, rivolgendosi alla Prof.ssa Sgarlata;
  • presso il front office della casina Whitaker, dalle 08:30 alle 13:30.
  • rivolgendosi ai coordinatori didattici o alle assistenti presenti durante il tempo dell’accoglienza;

Salvo esaurimento dei posti disponibili, sarà possibile acquistarli anche all’ingresso di Casa Professa.

Vi ricordo che all’ingresso dovrà essere esibito il green pass e sarà verificata la temperatura.

Di seguito presento l vari progetti solidali nei quali sono coinvolti i vari plessi:

I BISCOTTI DI NATALE

I bambini della Scuola dell’Infanzia, durante i laboratori, prepareranno dei biscotti natalizi che potranno essere acquistati da tutte le famiglie del campus. Le offerte raccolte andranno per la Romania. 

MOSTRA SOLIDALE

I bambini della Pre-School e della Primary School, al termine degli show natalizi, accompagneranno i genitori negli spazi della palestra dell’Isp dove sarà allestita una mostra.
Tutti i prodotti dei bambini potranno essere acquistati al costo simbolico di 10 euro.
Il ricavato aiuterà sempre il Progetto Quadrifoglio.
Anche i bambini della Scuola Primaria realizzeranno una mostra di disegni sulla solidarietà, che sarà esposta in Agorà giorno 22 dicembre.  Nei giorni precedenti, per tramite dei rappresentanti di classe, i genitori potranno donare per i bambini di Sighet. 

SCATOLE SCALDACUORE

Anche quest’anno il campus aderisce all’iniziativa delle scatole scaldacuore.
Gli studenti della Scuola Media e della Middle School confezioneranno le scatole con quanto occorre ai migranti e rifugiati del Centro Astalli Palermo. I docenti di tutto il campus acquisteranno gli accessori da cucina (tazze da colazione, tazze da caffè, cucchiaini, bicchieri, piattini, ecc.) che arricchiranno le scatole regalo. Saranno i ragazzi della scuola di volontariato del biennio dei licei e di M4-M5 dell’ISP che li consegneranno direttamente presso la sede del Centro Astalli. 

RACCOLTA ALIMENTARE 

Gli studenti della High School e dei Licei, oltre a partecipare con le loro famiglie al Concerto natalizio di Natale, si daranno da fare per raccogliere generi alimentari per i fratelli e le sorelle seguiti da Fratel Biagio Conte, con i quali i nostri ragazzi collaborano durante tutto l’anno.
In questo progetto saranno coinvolti gli studenti delle Medie, Middle School, Licei, High School, Diploma Program e le loro famiglie, supportati dai ragazzi dello staff dei licei.
Gli alimenti di cui ci hanno fatto richiesta sono i seguenti: salsa, fagioli, piselli, lenticchie, pasta (penne rigate), biscotti, merendine, tonno in scatola, zucchero, sale, latte a lunga conservazione, caffè, succhi di frutta (in cartone), panettoni e pandori.
Per il Campus la raccolta alimentare inizierà lunedì 13 Dicembre e si concluderà venerdì 17 dicembre. Durante questa intera settimana, tutti i generi alimentari potranno essere consegnati in portineria centrale San Giuseppe dalle ore 8.00 alle ore 16.00.
Gli studenti consegneranno tutta la raccolta nei centri di accoglienza, femminile e maschile, della Missione di Speranza e Carità. 

LE CALZE DELL’EPIFANIA

Infine, grazie alla generosità di alcuni genitori di alunni ed ex-alunni saranno preparate delle calze per la festa dell’Epifania che saranno consegnate alla Parrocchia di Sant’Agnese V.M di piazza Danisinni, direttamente dai ragazzi della scuola di volontariato che lì svolgono il servizio di doposcuola.

Tutte le iniziative in cantiere dicono qualcosa dello spirito con il quale desideriamo vivere questo tempo di Avvento che ci invita e sollecita a rimanere vigilanti, in preghiera, e prepararci alla duplice venuta del Signore. Tale invito da una parte ci chiede di contemplare l’Incarnazione del Verbo per vivere al meglio il Natale che viene, dall’altra ci sprona a meditare – come ci suggerisce di non dimenticare san Bernardo – il ritorno del Signore Gesù alla fine dei tempi. Quest’ultima parte ci ricorda il desiderio di essere abbracciati dal buon Dio, ricco di misericordia, e di giungere a questo momento con le mani colme di opere amore, sapendo che per grazie e per la nostra collaborazione attiva, abbiamo accumulato il nostro tesoro in Cielo (Cfr. Mc 10, 21). 

Ci sono storie che nessuno ascolta; sono quelle di tante persone scartate da un sistema che le mette ai margini. Siamo convinti invece che queste storie siano un dono.
Questo Natale vi chiedo dunque di accogliere queste storie dei bambini di Sighet e di Palermo, dei rifugiati del Centro Astalli, dei più poveri della nostra città … e di donare per sostenere questi progetti e questi “piccoli”. Anche attraverso di loro il Signore viene umile ed indifeso nella nostra storia. 

Sarà così … Natale per tutti.

Il Natale si avvicina e la nostra comunità si sta preparando a viverlo nella sobrietà ma senza rinunciare al suo significato profondo per tutti noi, piccoli e grandi.
Anche quest’anno la grande famiglia del Gonzaga Campus (studenti, famiglie, docenti e non docenti, ex- alunni e tutte le persone che compongono i gruppi e le associazioni ignaziane) sarà impegnata per esprimere vicinanza concreta a coloro che da tempo vengono “accompagnati” in diversi modi e che appartengono a diverse realtà della nostra Città e non solo. 

Sentiamo il desiderio di continuare a prenderci cura dei nostri amici della Romania, dei migranti e rifugiati del Centro Astalli, dei più svantaggiati della nostra città seguiti dalla Missione Speranza e Carità, dei più bambini e dei ragazzi di Danisinni … perché, in questo momento storico particolare, il bisogno di aiuto continua ad essere considerevole. 

Dai più piccoli ai più grandi l’impegno comune consisterà nel darci da fare per superarci nell’amore per i nostri amici che saranno supportati dal nostro affetto e dalla nostra vicinanza concreta.

La prima occasione solidale è il Concerto di Natale che si terrà venerdì 10 Dicembre, alle ore 19.00, presso la Chiesa del Gesù di Casa Professa

Tutta la comunità del campus è invitata ad aderire a questo momento di festa, il cui ricavato verrà interamente devoluto ai bambini e alle bambine, agli adolescenti e ai giovani delle case famiglia della Romania. 

In questi ultimi giorni disponibili, è possibile acquistare il biglietto al costo simbolico di 10 euro, nei seguenti punti:

  • all’ingresso e all’uscita da scuola, rivolgendosi alla Prof.ssa Sgarlata;
  • presso il front office della casina Whitaker, dalle 08:30 alle 13:30.
  • rivolgendosi ai coordinatori didattici o alle assistenti presenti durante il tempo dell’accoglienza;

Salvo esaurimento dei posti disponibili, sarà possibile acquistarli anche all’ingresso di Casa Professa.

Vi ricordo che all’ingresso dovrà essere esibito il green pass e sarà verificata la temperatura.

Di seguito presento l vari progetti solidali nei quali sono coinvolti i vari plessi:

I BISCOTTI DI NATALE

I bambini della Scuola dell’Infanzia, durante i laboratori, prepareranno dei biscotti natalizi che potranno essere acquistati da tutte le famiglie del campus. Le offerte raccolte andranno per la Romania. 

MOSTRA SOLIDALE

I bambini della Pre-School e della Primary School, al termine degli show natalizi, accompagneranno i genitori negli spazi della palestra dell’Isp dove sarà allestita una mostra.
Tutti i prodotti dei bambini potranno essere acquistati al costo simbolico di 10 euro.
Il ricavato aiuterà sempre il Progetto Quadrifoglio.
Anche i bambini della Scuola Primaria realizzeranno una mostra di disegni sulla solidarietà, che sarà esposta in Agorà giorno 22 dicembre.  Nei giorni precedenti, per tramite dei rappresentanti di classe, i genitori potranno donare per i bambini di Sighet. 

SCATOLE SCALDACUORE

Anche quest’anno il campus aderisce all’iniziativa delle scatole scaldacuore.
Gli studenti della Scuola Media e della Middle School confezioneranno le scatole con quanto occorre ai migranti e rifugiati del Centro Astalli Palermo. I docenti di tutto il campus acquisteranno gli accessori da cucina (tazze da colazione, tazze da caffè, cucchiaini, bicchieri, piattini, ecc.) che arricchiranno le scatole regalo. Saranno i ragazzi della scuola di volontariato del biennio dei licei e di M4-M5 dell’ISP che li consegneranno direttamente presso la sede del Centro Astalli. 

RACCOLTA ALIMENTARE 

Gli studenti della High School e dei Licei, oltre a partecipare con le loro famiglie al Concerto natalizio di Natale, si daranno da fare per raccogliere generi alimentari per i fratelli e le sorelle seguiti da Fratel Biagio Conte, con i quali i nostri ragazzi collaborano durante tutto l’anno.
In questo progetto saranno coinvolti gli studenti delle Medie, Middle School, Licei, High School, Diploma Program e le loro famiglie, supportati dai ragazzi dello staff dei licei.
Gli alimenti di cui ci hanno fatto richiesta sono i seguenti: salsa, fagioli, piselli, lenticchie, pasta (penne rigate), biscotti, merendine, tonno in scatola, zucchero, sale, latte a lunga conservazione, caffè, succhi di frutta (in cartone), panettoni e pandori.
Per il Campus la raccolta alimentare inizierà lunedì 13 Dicembre e si concluderà venerdì 17 dicembre. Durante questa intera settimana, tutti i generi alimentari potranno essere consegnati in portineria centrale San Giuseppe dalle ore 8.00 alle ore 16.00.
Gli studenti consegneranno tutta la raccolta nei centri di accoglienza, femminile e maschile, della Missione di Speranza e Carità. 

LE CALZE DELL’EPIFANIA

Infine, grazie alla generosità di alcuni genitori di alunni ed ex-alunni saranno preparate delle calze per la festa dell’Epifania che saranno consegnate alla Parrocchia di Sant’Agnese V.M di piazza Danisinni, direttamente dai ragazzi della scuola di volontariato che lì svolgono il servizio di doposcuola.

Tutte le iniziative in cantiere dicono qualcosa dello spirito con il quale desideriamo vivere questo tempo di Avvento che ci invita e sollecita a rimanere vigilanti, in preghiera, e prepararci alla duplice venuta del Signore. Tale invito da una parte ci chiede di contemplare l’Incarnazione del Verbo per vivere al meglio il Natale che viene, dall’altra ci sprona a meditare – come ci suggerisce di non dimenticare san Bernardo – il ritorno del Signore Gesù alla fine dei tempi. Quest’ultima parte ci ricorda il desiderio di essere abbracciati dal buon Dio, ricco di misericordia, e di giungere a questo momento con le mani colme di opere amore, sapendo che per grazie e per la nostra collaborazione attiva, abbiamo accumulato il nostro tesoro in Cielo (Cfr. Mc 10, 21). 

Ci sono storie che nessuno ascolta; sono quelle di tante persone scartate da un sistema che le mette ai margini. Siamo convinti invece che queste storie siano un dono.
Questo Natale vi chiedo dunque di accogliere queste storie dei bambini di Sighet e di Palermo, dei rifugiati del Centro Astalli, dei più poveri della nostra città … e di donare per sostenere questi progetti e questi “piccoli”. Anche attraverso di loro il Signore viene umile ed indifeso nella nostra storia. 

Sarà così … Natale per tutti.

Educare attraverso lo sport. I mister della Polisportiva si presentano

Vi presentiamo con grande soddisfazione i nostri qualificatissimi istruttori della scuola calcio, sia dell’ attività di base sia dell’ attività agonistica.

MISTER CALCIO:

Antonino Lo Biondo: laureato presso l’ex I.S.E.F. (oggi scienze delle attività motorie e sportive).  Dopo pochi anni di insegnamento presso il campus Lincoln, ha vinto il concorso alla Guardia di finanza. Amante dello sport, è anche allenatore di karate. Nel 1988 ha conseguito l’abilitazione di “Istruttore Giovani Calciatori” presso la F.I.G.C. Vanta un’esperienza trentennale nel settore calcistico e attualmente è istruttore presso la Polisportiva CEI.

Antonino Lo Biondo

Giuseppe Cusimano: laureando in scienze delle attività motorie e sportive. Ha frequentato uno stage formativo nel 2018, nella città di Bruxelles, presso la società professionistica Anderlecht Football Club. Ha conseguito la qualifica di allenatore UEFA C e di tecnico presso il centro tecnico federale di Palermo. Ha esperienza nel settore dal 2015 e dalla stagione 2017 è allenatore presso la Polisportiva Gonzaga, attualmente alla guida delle categorie Under 13 e Under 12 élite.

  Giuseppe Cusimano

Giuseppe Pillitteri: laureato presso l’ex I.S.E.F. e docente di scienze motorie dal 1977. Ha maturato, dal 1975 ad oggi, una lunga esperienza lavorativa con i bambini presso molteplici palestre di Palermo. Istruttore di calcio dal 1990 al 2000 presso l’istituito Rousseau. Dal 2001 al 2003 ha ricoperto l’incarico di responsabile del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC. Infine, storico istruttore di calcio dal 2003 al 2021/22 presso la Polisportiva Gonzaga.

Giuseppe Pellitteri

Antonino Mongiovì: nell’anno 2012 ha conseguito il corso CONI- F.I.G.C. di “Istruttori di Scuola Calcio”; ha conseguito l’abilitazione all’intervento di primo soccorso e all’utilizzo del defibrillatore. Ha ricoperto la mansione di assistente allenatore UEFA B per il settore giovanile della scuola calcio, di direttore sportivo e, dal 2012, di istruttore di scuola calcio, anche di una società che milita in categoria C1. Dal 2018 allena presso la Polisportiva Gonzaga.

Antonio Mongiovi

Stefano Giovenco: docente di Scienze delle attività Motorie e Sportive dal 1984. Istruttore federale di atletica leggera. Preparatore atletico presso il centro sportivo Rigamonti di Brescia dal 1987 al 1990. Educatore presso l’istituto Don Orione Villaggio del fanciullo dal 1981 al 1990. Chinesiterapista presso il Centro Lionese dal 1995 al 1998. Istruttore fitness presso le palestre: Ginnic club, Fides, Candia dal 1990. Preparatore atletico della scuola tennis presso la polisportiva Gonzaga dal 1995 al 2002. Istruttore scuola calcio Gonzaga dal 2002.

Stefano Giovenco

Vincenzo Capodicasa:. Ha conseguito il Diploma di grado Universitario ISEF e successivamente  la Laurea Specialistica in Scienze Motorie, con votazione 110 e lode; il patentino di “Istruttore di Giovani Calciatori”, con cui ha approdato al Palermo calcio, come preparatore atletico del settore giovanile e come tecnico della scuola calcio; il patentino di “Preparatore Atletico professionista” e il titolo di allenatore di base UEFA B. Dopo esserci aggiudicato per due volte consecutive il titolo di “Campione Regionale Allievi”, decide di dedicarsi alla preparazione di squadre che hanno militato nella categoria Eccellenze e in serie D. Negli ultimi anni ha ripreso a fare anche il preparatore atletico con una formativa esperienza nel Palermo femminile in serie C. Oggi approda al Gonzaga e ha il ruolo di  tecnico dei giovanissimi Under 14 regionali.

Vincenzo Capodicasa

Massimo Di Giorgio: Ha conseguito il patentino di “Allenatore di giovani calciatori” (ora UEFA C). Ha maturato grande esperienza come tecnico, nel settore giovanile (dai Pulcini alla Juniores) presso diverse ASD della provincia di Palermo, vincendo, tra gli altri, un Titolo provinciale Categoria Esordienti ed un Titolo Regionale Allievi (1990/91). È, inoltre, allenatore di Futsal, sia maschile che femminile, responsabile tecnico (vista la provenienza ISEF) e Preparatore Atletico, dalla serie D (provinciale) alla serie A (Nazionale). Nel 2021 è stato nominato, per la stagione 2021/2022, Delegato Provinciale per il Calcio Femminile, presso la Delegazione Provinciale di Palermo. Attualmente responsabile tecnico di un “gruppo 2008” presso la Polisportiva Gonzaga

Massimo Di Giorgio

Roberto Vinci: ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle attività motorie e sportive e successivamente la laurea magistrale in Management dello sport e delle attività motorie, a pieni voti. È, inoltre, in possesso della qualifica di “Allenatore abilitato UEFA C Grassroots”, presso la F.I.G.C. Dal 2017 è istruttore di calcio, delle categorie 2009/10-2013 presso la Polisportiva Gonzaga. Dal 2020 collabora con il Settore giovanile scolastico della F. I. G. C. nel progetto “Giococalciando”. Dal 2021 è docente di Scienze Motorie alla scuola primaria e alla scuola secondaria di I grado, presso l’istituto Gonzaga Campus.

Giuseppe Vinci

Giuseppe De Domenico: la sua carriera inizia da calciatore, aggiudicandosi il titolo Provinciale esordienti e per due volte il titolo Nazionale. Ha collaborato per anni con la FIGC, rivestendo il ruolo di responsabile delle attività di base; tecnico della rappresentativa Under 17. Ha avuto il privilegio di contribuire alla formazione di base di numerosi professionisti, che hanno militato nei settori giovanili, in serie B e C, tra i quali Salvo Li Vigni, giocatore del Torino e successivamente capitano per sei anni delle varie Nazionali Giovanili Italiane. È stato tecnico di Giacomo Filippi e Vincenzo Italiano, attuali allenatori del Palermo e della Fiorentina. Nel 2005 ha ricevuto il premio CONI per il suo impegno socio/educativo. Quest’anno è approdato alla Polisportiva Gonzaga come tecnico dell’Under 15.

 Giuseppe Di Domenico

Il Benessere Psico-fisico. Gli studenti della Middle-School progettano soluzioni innovative

Progettiamo il futuro – la classe di Digital Design della Middle School

Improving medical experiences è il titolo dell’unità di apprendimento che i nostri studenti del quinto anno della Middle School stanno studiando nel loro corso di Design. Il tema della ricerca di questi mesi è, infatti, la comprensione e lo studio dei bisogni di natura medica e psichica di diversi tipi di pazienti. 

In base alla scelta del target di riferimento (bambini ricoverati, ragazzi con malattie a lungo termine e giovani con infermità improvvise o lesioni fisiche provocate da incidenti), i nostri studenti hanno creato un ePortfolio per cercare di trovare una soluzione, o un range di soluzioni, capaci di migliorare la salute fisica e/o mentale dei pazienti.

Uno dei no+stri studenti di M5, Lorenzo, ha deciso di dedicare il proprio progetto a giovani di età compresa tra i 13 e i 25 anni a mobilità ridotta dovuta a fratture o lesioni, causate da un grave incidente: “Prendendo in considerazione i sintomi, i tempi di riabilitazione e l’incidenza che una mobilità ridotta può avere anche sulla sfera psicologica del paziente, ho pensato di ideare uno strumento capace di garantire non soltanto una maggiore mobilità, ma anche una maggiore autonomia, in considerazione del fatto che, a seconda del grado di frattura, spesso questi pazienti sono costretti a lunghi periodi di immobilità e a dipendere quasi completamente da coloro che li accudiscono. Ho immaginato, quindi, un display che, posizionato sopra il letto del malato all’altezza del volto, consenta di accedere a diverse applicazioni, sia di svago che professionali, attraverso un’attivazione visuale e verbale.”

Alberto, invece, ha preferito focalizzarsi su malattie di tipo psichico: “Ho voluto concentrarmi sui problemi di natura psichica, come la depre

ssione, che affliggono noi giovani e che spesso sono fonte di imbarazzo e di isolamento. Ho ideato, quindi, un’app che funga da supporto psicologico indiretto a queste persone. Questa app, controllata e moderata dal personale medico, funziona come spazio protetto di confronto e di conforto tra i pazienti, sotto-forma di network e di blog.”

Il project based learning, o apprendimento basato su progetti, è una pedagogia incentrata sullo studente che implica un approccio dinamico in classe, poiché si ritiene che gli studenti acquisiscano una conoscenza più profonda attraverso l’esplorazione attiva delle sfide e dei problemi del mondo reale. 

In tal senso, gli studenti apprendono un argomento lavorando per un lungo periodo di tempo sulla progettazione di strumenti teorici e materiali per trovare una soluzione a un problema complesso. Come per il Primary Years Programme, il programma della Middle School è uno stile di apprendimento attivo basato sull’indagine che contrasta con la memorizzazione meccanica, sui libri di testo, o l’istruzione guidata dall’insegnante, proponendo invece un percorso agevole verso l’ampliamento delle conoscenze attraverso domande e la risoluzione di problematiche di varia natura. L’idea centrale dell’apprendimento basato su progetti è che l’analisi del mondo reale sia capace di stimolare l’interesse degli studenti e il loro pensiero critico, favorendo così anche lo sviluppo delle loro abilità di problem solving. L’insegnante svolge il ruolo di facilitatore, lavorando con gli studenti per formulare domande utili e strutturando compiti significativi, potenziando sia lo sviluppo delle conoscenze sia le abilità sociali, e valutando attentamente ciò che gli studenti hanno imparato dall’esperienza di apprendimento. Si tratta, pertanto, di un quadro didattico che consente agli insegnanti di facilitare e valutare una comprensione più profonda, piuttosto che sostenere e fornire informazioni fattuali.  Il project based learning sviluppa le capacità di risoluzione dei problemi e la creatività nella creazione finale di prodotti che attestano una comprensione più profonda e critica dei concetti chiave essenziali del mondo contemporaneo. Con la messa in atto di questo approccio nella nostra scuola, facciamo in modo che i nostri studenti diventino una sorta di ricercatori digitali attivi e valutatori del loro apprendimento, in quanto il project based learning è un tipo di studio completo e totalizzante. Organizzato attorno a una domanda-guida aperta, esso crea la necessità di conoscere contenuti e competenze essenziali di base per la realizzazione del proprio progetto, attraverso un solido metodo di indagine. Richiede importanti abilità, note come abilità del XXI secolo, ossia capacità di pensiero critico, problem solving, collaborazione e varie forme di comunicazione, soprattutto multimediali.  

Costanza Amato, facilitatore ISP

Progettiamo il futuro – la classe di Digital Design della Middle School

Improving medical experiences è il titolo dell’unità di apprendimento che i nostri studenti del quinto anno della Middle School stanno studiando nel loro corso di Design. Il tema della ricerca di questi mesi è, infatti, la comprensione e lo studio dei bisogni di natura medica e psichica di diversi tipi di pazienti. 

In base alla scelta del target di riferimento (bambini ricoverati, ragazzi con malattie a lungo termine e giovani con infermità improvvise o lesioni fisiche provocate da incidenti), i nostri studenti hanno creato un ePortfolio per cercare di trovare una soluzione, o un range di soluzioni, capaci di migliorare la salute fisica e/o mentale dei pazienti.

Uno dei no+stri studenti di M5, Lorenzo, ha deciso di dedicare il proprio progetto a giovani di età compresa tra i 13 e i 25 anni a mobilità ridotta dovuta a fratture o lesioni, causate da un grave incidente: “Prendendo in considerazione i sintomi, i tempi di riabilitazione e l’incidenza che una mobilità ridotta può avere anche sulla sfera psicologica del paziente, ho pensato di ideare uno strumento capace di garantire non soltanto una maggiore mobilità, ma anche una maggiore autonomia, in considerazione del fatto che, a seconda del grado di frattura, spesso questi pazienti sono costretti a lunghi periodi di immobilità e a dipendere quasi completamente da coloro che li accudiscono. Ho immaginato, quindi, un display che, posizionato sopra il letto del malato all’altezza del volto, consenta di accedere a diverse applicazioni, sia di svago che professionali, attraverso un’attivazione visuale e verbale.”

Alberto, invece, ha preferito focalizzarsi su malattie di tipo psichico: “Ho voluto concentrarmi sui problemi di natura psichica, come la depre

ssione, che affliggono noi giovani e che spesso sono fonte di imbarazzo e di isolamento. Ho ideato, quindi, un’app che funga da supporto psicologico indiretto a queste persone. Questa app, controllata e moderata dal personale medico, funziona come spazio protetto di confronto e di conforto tra i pazienti, sotto-forma di network e di blog.”

Il project based learning, o apprendimento basato su progetti, è una pedagogia incentrata sullo studente che implica un approccio dinamico in classe, poiché si ritiene che gli studenti acquisiscano una conoscenza più profonda attraverso l’esplorazione attiva delle sfide e dei problemi del mondo reale. 

In tal senso, gli studenti apprendono un argomento lavorando per un lungo periodo di tempo sulla progettazione di strumenti teorici e materiali per trovare una soluzione a un problema complesso. Come per il Primary Years Programme, il programma della Middle School è uno stile di apprendimento attivo basato sull’indagine che contrasta con la memorizzazione meccanica, sui libri di testo, o l’istruzione guidata dall’insegnante, proponendo invece un percorso agevole verso l’ampliamento delle conoscenze attraverso domande e la risoluzione di problematiche di varia natura.

L’idea centrale dell’apprendimento basato su progetti è che l’analisi del mondo reale sia capace di stimolare l’interesse degli studenti e il loro pensiero critico, favorendo così anche lo sviluppo delle loro abilità di problem solving. L’insegnante svolge il ruolo di facilitatore, lavorando con gli studenti per formulare domande utili e strutturando compiti significativi, potenziando sia lo sviluppo delle conoscenze sia le abilità sociali, e valutando attentamente ciò che gli studenti hanno imparato dall’esperienza di apprendimento. Si tratta, pertanto, di un quadro didattico che consente agli insegnanti di facilitare e valutare una comprensione più profonda, piuttosto che sostenere e fornire informazioni fattuali. 

Il project based learning sviluppa le capacità di risoluzione dei problemi e la creatività nella creazione finale di prodotti che attestano una comprensione più profonda e critica dei concetti chiave essenziali del mondo contemporaneo. Con la messa in atto di questo approccio nella nostra scuola, facciamo in modo che i nostri studenti diventino una sorta di ricercatori digitali attivi e valutatori del loro apprendimento, in quanto il project based learning è un tipo di studio completo e totalizzante. Organizzato attorno a una domanda-guida aperta, esso crea la necessità di conoscere contenuti e competenze essenziali di base per la realizzazione del proprio progetto, attraverso un solido metodo di indagine. Richiede importanti abilità, note come abilità del XXI secolo, ossia capacità di pensiero critico, problem solving, collaborazione e varie forme di comunicazione, soprattutto multimediali.

Costanza Amato, facilitatore ISP