Riscopriamo la Primavera. Genitori e insegnanti ci raccontano la sezione dell’infanzia



La bella stagione è arrivata, è arrivata la primavera! Per noi non è soltanto una stagione, ma ci riferiamo anche alle sezioni di cui fanno parte i più piccoli di tutto il campus…e  quale momento migliore per raccontarvi un po’ di loro? Per farlo abbiamo intervistato due maestre, Silvia e Valentina.

Silvia fa parte del team Gonzaga da ben 15 anni, e da circa 10 anni è la maestra della sezione Primavera: le Apine! Ancora vivo in lei il ricordo di quando la scuola decise di aprire la sezione dei più piccoli e affidarla a lei, un’avventura che non ha smesso di arricchire l’esperienza di docenza giorno dopo giorno, perché ogni giorno è un’occasione di crescita, ogni giorno una nuova sfida!

Silvia, quale pensi sia il punto di forza del Gonzaga Campus, quell’elemento distintivo che lo contraddistingue? La pedagogia ignaziana, base del nostro progetto educativo-didattico, rappresenta il pilastro portante. La pedagogia ignaziana parte dalla centralità del bambino, ciò vuol dire che ogni aspetto della sua crescita emotiva, intellettiva, e sociale viene “curato”, supportato e valorizzato. Il nostro secondo punto di forza è la collaborazione con le famiglie, oserei dire fondamentale per un percorso di crescita educativa/formativa che il bambino attraversa dalla sezione primavera sino al liceo.


Valentina, si parla tanto di outdoor education a seguito della pandemia. Racconta meglio ai nostri lettori come venga valorizzato a scopo educativo gli ampi spazi verdi del campus?

Proprio grazie a tutto il verde che circonda il campus, ma soprattutto allo spazio che accoglie le aule della scuola dell’infanzia, abbiamo la possibilità di sperimentare una serie di pratiche pedagogiche che puntano sul valorizzare al massimo le opportunità dello stare e fuori e del concepire l’ambiente esterno come luogo di formazione. Svolgiamo molte attività d’ascolto all’aperto, utilizziamo un grande tappeto colorato dove i bambini si siedono con la maestra condividendo un momento magico arricchito da canti, balli, storie e giochi.

 L’ambiente naturale viene usato come spazio privilegiato dove fare esperienze e dove imparare cose nuove: conoscere il cambiamento delle stagioni osservando i mutamenti del nostro albero in giardino, o entrare a contatto diretto con la natura dedicando tempo al nostro orto didattico, uno spazio che abbiamo adibito vicino al nostro giardino dove i bimbi hanno coltivato diversi ortaggi e piante che con il tempo vedranno crescere e maturare fino ad arrivare a raccoglierli ed assaggiarli. Amo lasciare i piccoli liberi di seguire le loro intuizioni, i loro interessi e la loro curiosità. Mediante il gioco libero si stimola la socializzazione, insieme a loro invento giochi per far sì che sviluppino competenze sociali e abilità comportamentali. 

Ad esempio,  con i miei piccoli alunni abbiamo osservato le foglie che cadono in autunno, sentito il profumo dei fiori in primavera ed ascoltato l’uccellino che ogni mattina ci viene a trovare.

Quali responsabilità ha la maestra della sezione primavera?

Il compito delle maestre è quello di accudirli, cercare di stimolarli in ogni attività, fornendo loro gli strumenti adatti per raggiungere a piccoli passi un’autonomia tale da fargli prendere consapevolezza delle loro capacità e fargli rendere conto che è arrivato il momento che possono farcela da soli. Una delle responsabilità altrettanto importante che hanno le maestre è quella di riuscire a creare all’interno della classe un gruppo solido, lavorando e stimolando la socialità: il bambino deve scoprire giocando che è bello stare insieme agli altri e condividere momenti di gioia.

Silvia, raccontaci una giornata tipo all’interno della sezione primavera.

La routine per un bambino di così tenera età è fondamentale, questa li rasserena, permette loro di mettere ordine, al punto di raggiungere una sicurezza interiore. La giornata inizia alle 7.30, i piccoli vengono accolti dalle assistenti in attesa che alle 8.10 le insegnanti accolgono i bambini. Fino alle 9.30 si gioca liberamente, e successivamente si riordina e ci si prepara per la merenda delle 9.45, la merenda consiste nell’offrire prodotti genuini come frutta oppure pane con olio o marmellata, stimolando i bambini a prediligere la frutta. Dopo la merenda, la maestra di motoria subentra in classe stimolando la motricità tramite il gioco guidato, si prosegue con attività manipolative e/o pittoriche, laboratori di ascolto, vengono raccontate storie in sequenza realizzate dalle maestre o utilizzando il teatrino delle marionette. 

Intorno alle 11.00 c’è la pausa igienica, i piccoli vengono cambiati e riaccompagnati in classe per l’ora di inglese, dove tramite giochi e canzoncine in lingua vengono introdotti al bilinguismo imparando i primi vocaboli inglesi, momento formativo fondamentale per la scuola dell’infanzia, in quanto dal primo anno i bambini saranno seguiti in coo-teaching dall’insegnante di italiano e da quella di inglese. 

Ci si prepara per il pranzo alle 11.45 e una volta finito si torna a giocare liberamente o dentro le aule o privilegiando lo spazio esterno durante il bel tempo. Alle ore 14.00 è prevista l’uscita.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro? 

Entrare in classe e riuscire ogni giorno a tornare bambina. Giocare con loro, ridere, pasticciare, cantare, ballare, stringerli e coccolarli, inventare e sperimentare, quante cose potrei dirti, un elenco infinito di momenti indimenticabili. Ma nello stesso tempo essere anche il loro punto di riferimento, il loro esempio, questo mi fa capire l’importanza del mio ruolo educativo.

Qual è il momento più importante e delicato del tuo lavoro? 

Assolutamente l’inserimento. Momento fondamentale all’inizio del percorso scolastico. Durante i primi giorni di scuola il bambino per la prima volta si stacca dalla figura genitoriale quindi dal suo punto di riferimento, anche la famiglia si confronta con l’esperienza di crescita del bambino. In questa fase è importante rispettare i tempi di ogni bambino. Proprio da qui si inizia a lavorare in sinergia con le famiglie. A giugno il bambino comincia a trascorrere del tempo a scuola con la maestra (pre-inserimento), familiarizzando con l’ambiente che lo accoglierà da settembre, giocando o facendo merenda insieme agli altri piccoli. A settembre si procederà con il vero e proprio inserimento, un percorso graduale e flessibile. Graduale perché sarà necessario programmare le fasi del distacco e del ricongiungimento, in tempi inizialmente brevi e poi piano piano sempre più lunghi, invece flessibile per adattarsi alla necessità ed ai bisogni di ogni singolo bambino. Io immagino di prenderli per mano, accompagnarli giorno dopo giorno in questa nuova esperienza, l’ingresso nella sezione primavera è la prima esperienza a scuola del bambino, ed è molto emozionante e gratificante pensare di farne parte, proprio come piantare un semino, prendersene cura ed aspettare di raccoglierne frutti.


Cosa ne pensano i genitori, invece? Qual è il nostro punto di forza?
 

L’organizzazione, la professionalità e la possibilità di confronto sono elementi abbastanza comuni anche in altre realtà, ma le referenze degli educatori, della direttrice Marcatajo, le possibilità offerte dal tipo di struttura come l’accesso allo spazio esterno, non uno spazio esterno qualunque, ma un’ambiente realizzato per i bambini, curato nel minimo dettaglio o ancora, la gioia di poter condividere con i compagni le tante attività realizzate nel verde, senza la necessità di doversi spostare fuori dalla scuola (qualcosa di impossibile negli ultimi due anni resi difficili della presenza del Covid-19), per me sono i punti di forza del progetto educativo Gonzaga.

A riferirlo è Luisa, mamma di Maria, una piccola apina che ha riscontrato qualche difficoltà in più al momento dell’inserimento, che abbiamo intervistato. La scelta è ricaduta sul Gonzaga Campus, perché è la stessa scuola del suo papà, dall’infanzia al diploma. Tantissimi i bei ricordi che questo luogo rievoca…Le abbiamo chiesto di raccontarci di piuù dell’esperienza di Maria. 

Difficile l’inserimento, ma prevedibile per via del forte legame che ha con noi, è stato complesso, ci sono bambini che non riscontrano difficoltà, chi qualcuna e chi come Maria ha bisogno dei suoi tempi, come dice maestra Silvia, proprio lei instaurando un rapporto di fiducia non solo con la piccola ma anche con noi in quanto famiglia ha reso possibile l’inserimento, durato all’incirca due mesi. Un inserimento graduale, dove mi sono completamente affidata alle indicazioni fornite dalla maestra, un percorso lungo ma di cui sono orgogliosa di raccogliere i frutti oggi!

La continuità formativa, (primavera-diploma) che offre il campus è un altro dei punti di forza dell’istituto. L’idea che Maria l’anno prossimo possa riconoscere nella struttura, nei compagni e nelle insegnati una seconda casa, dei punti di riferimento, è molto importante. Infine, la disponibilità di maestra Silvia e della direttrice che non l’hanno mai fatta sentire sola ad affrontare questa sfida, una disponibilità che spesso ha sconfinato gli orari lavorativi, offrendo il proprio tempo, le proprie attenzioni, sia alla famiglia che alla piccola. 

Alla fine di questo percorso, noi mamme, spesso coinvolte in prima persona, ci rendiamo conto di come tutte le cure e le indicazioni fornite dalle maestre siano fondamentali per la serenità dei piccoli e non solo

Grazie a Silvia, Valentina e Luisa per averci raccontato la loro esperienza, fornendoci un punto di vista interno e uno esterno dei più giovani di tutto il Gonzaga Campus!

Guarda il video delle apine

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Parigi 2022: il diario di bordo dei liceali


Il viaggio d’istruzione dell’ultimo anno di liceo è una tappa fondamentale di crescita, una di quelle esperienze che si porteranno sempre con sé. Dal 5 al 10 Aprile, la Scuola ci ha offerto la bellissima opportunità di partecipare al viaggio d’istruzione che si è svolto a Parigi, una delle più belle capitali europee. È stata un’esperienza preziosa. I prof. Acciaro, dalla prof.ssa Angelica Sgarlata e dal prof. Emio Cinardo ci hanno guidato per le sue vie suggestive, alla scoperta della ricchezza culturale di questa meravigliosa città, e le giornate sono così trascorse veloci come la luce.


Abbiamo soggiornato in un hotel nel quartiere di Montmartre, il quartiere che sorge sopra Parigi e che ne rappresenta, in tutto e per tutto, il vero volto: multietnica, cosmopolita, piena di artisti di strada. Sono rimasto affascinato dalla Basilica del Sacro Cuore, bellezza architettonica, e del panorama mozzafiato che regala al turista: uno sguardo di incantevole bellezza sulla “Ville Lumière”. È toccato, poi, al Museo del Louvre. Ci siamo immersi in un’esperienza molto profonda, un vero tuffo nell’epoche passate: abbiamo amato gli splendori del mondo antico, passando per il mondo egizio e proseguendo, poi, in questo percorso nei secoli di arte e di storia a seguire, giungendo fino all’Ottocento. La visita è proseguita gustando la vastissima pinacoteca. Osservando il quadro “La zattera della Medusa” di Géricault, artista francese ottocentesco, ho avuto modo di riflettere su una problematica ancora attuale che ci tocca da vicino: la questione dei migranti che tentano di fuggire dal proprio paese per recarsi in luoghi più sicuri nella speranza di condurre una vita migliore, sulla suggestione del quadro.


Non poteva mancare all’appello anche il Museo d’Orsay, casa di incredibili opere d’arte impressioniste e post-impressioniste. Sebbene le sue dimensioni non siano paragonabili a quelle del Louvre, il turista non riesce a non esserne affascinato, rimane completamente catturato dalla struttura architettonica e dalle opere di cui è ne è custode. In particolare, mi ha suscitato profonde emozioni il celebre quadro “I papaveri” di Monet che rappresenta una donna con una bambino che passeggiano in un campo di papaveri . L’ammirare quest’opera con i suoi colori mi ha donato una sensazione incredibile di serenità. Mi sono chiesto se fosse il messaggio che l’artista volesse consegnare al “fruitore” dell’opera o se fosse la mia interpretazione influenzata dal momento storico che stiamo vivendo, ormai da qualche anno, privo di serenità e pace. Ci siamo, inoltre, messi sulle tracce di Sant’Ignazio, visitando la Cattedrale di Saint-Denis dove è stato fondato l’Ordine dei Gesuiti. Durante questo viaggio, io ed i miei compagni abbiamo avuto modo di approfondire nuovi lati della nostra persona, mediante l’osservazione e la riflessione delle emozioni suscitate dalle opere che abbiamo visto, arricchendo così il nostro patrimonio culturale ed umano.


Abbiamo potuto osservare con maggiore consapevolezza e con occhi nuovi, la bellezza e la varietà del creato di Dio, migliorando e, ancora una volta, stringendo a doppio filo le relazioni fra noi compagni e i nostri educatori. Sono veramente felice e grato per l’esperienza vissuta che peraltro è coincisa con il compimento dei miei 18 anni… quale migliore modo per festeggiare?

Mattia Zoncu, studente del V Liceo Scientifico

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La grande bellezza arabo-normanna. I nostri studenti M2 dell’ISP visitano Palazzo dei Normanni.


La scorsa settimana i nostri studenti di M2 dell’Isp si sono recati al Palazzo dei Normanni di Palermo alla scoperta delle bellezze dell’arte arabo-normanna, accompagnati dai docenti
Miss Rosie Mburu e Mr. Christian Patragnoni. Una visita culturale che ha chiuso in bellezza un percorso didattico incentrato sul patrimonio artistico e culturale della Sicilia e sull’influenza araba sull’architettura palermitana.

La storia della dominazione araba in Sicilia ha inizio nell’827 nel trapanese. Nel corso di due secoli e mezzo di potere, gli arabi spostano la loro capitale da Siracusa a Palermo, modificando il paesaggio dell’isola grazie a nuove costruzioni e a edifici costruiti in perfetta armonia con la natura. Maestri nel campo dell’architettura e dell’ingegneria, gli arabi arricchiscono il paesaggio siciliano di innovativi metodi di irrigazione e di coltivazione, di nuove forme e di numerosi edifici come palazzi, moschee, splendidi giardini e fontane. In campo architettonico introducono nuovi motivi decorativi: figure geometriche e arabeschi, ceramiche colorate all’interno delle abitazioni, ricchi alveoli a stalattiti che ricoprono i soffitti, archi a ferro di cavallo e cupole.


Gli studenti di M2 hanno approfondito la loro conoscenza dell’arte e delle decorazioni arabe durante il loro corso di arte con
Miss Rosie. In particolare, si sono soffermati sulla tecnica della xilografia: la parola greca xilografia, che mette insieme i termini “legno” e “scrivere”, consiste nell’incisione su legno di disegni, immagini e caratteri per poterli riprodurre in stampa in più copie. I nostri ragazzi e ragazze hanno realizzato dei lavori con questa tecnica, traendo ispirazione dai motivi islamici. Si tratta, infatti, di un mezzo di espressione diffusissimo in Estremo Oriente già dal IV secolo a.C. e giunto in Europa proprio grazie agli scambi commerciali con i popoli arabi. 

Arrivati i Normanni nella nostra bella isola, questi finiscono per appropriarsi degli splendidi edifici arabi, riallestendoli e modificandoli. Nasce così l’arte arabo-normanna come forma di combinazione di elementi islamici, romanici, latini e bizantini. Con lo scopo di emulare lo sfarzo di Bisanzio, i Normanni fanno erigere palazzi d’incomparabile splendore e arricchiscono di magnifiche decorazioni gli edifici già esistenti. Ne risulta un insieme di monumenti, tutti risalenti al XII secolo, rappresentativi di questo mix di culture tipicamente arabo-normanno. Tra questi, uno dei più rappresentativi è sicuramente il Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana e meta dell’itinerario artistico-didattico della classe di M2. 


Noto come la più antica residenza Reale d’Europa, il Palazzo dei Normanni è stato riconosciuto, per la sua bellezza, patrimonio dell’UNESCO. Al suo interno è impossibile tralasciare la visita della preziosissima
Cappella Palatina, fatta costruire nel 1132 per volontà di Ruggero II, esempio magistrale dell’arte arabo-normanna. Archi ogivali dividono le tre navate donando slancio agli interni della costruzione; marmi preziosi, realizzati in smalto e oro, rivestono le pareti insieme ai mosaici in stile bizantino raffiguranti motivi naturalistici. La caratteristica immagine del Cristo Pantocratore domina l’abside della cappella, accompagnata sulle pareti interne da altri mosaici che raffigurano storie del Vecchio Testamento, dei Santi Pietro e Paolo, la Natività e l’Entrata in Gerusalemme. 

Nel corso della visita, la nostra classe ha avuto l’onore di incontrare Gaetano Armao, Vicepresidente e Assessore della Regione Siciliana, e di essere anche accompagnata per una visita speciale dell’Osservatorio Astronomico, oggi una delle principali strutture di ricerca dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Gli studenti hanno avuto l’occasione di accedere alla sommità della torre pisana del Palazzo dei Normanni e di visitare il Museo della Specola, che custodisce strumenti astronomici del XVIII e del XIX secolo. Un’esperienza bellissima di arricchimento culturale e personale sia per i nostri studenti che per i nostri docenti dell’Isp.

Costanza Amato, facilitatore Isp.

Ucraina: tutte le iniziative (raccolte di prodotti, accoglienza studenti, donazioni)

Sabato 02 aprile, in occasione del Gonzaga City Day, iniziano le raccolte di alimenti e medicinali per la popolazione Ucraina.
In questa giornata dedicata alla nostra presenza nella città poniamo un gesto simbolico importante a favore delle popolazioni colpite dalla guerra.

Cosa raccoglieremo?

  • Prodotti alimentari: conserve, zucchero, olio, riso, pasta, formaggi e salumi stagionati;
  • Prodotti per l’igiene personali, disinfettanti.
  • Medicine: Antibiotici ad ampio spettro, complessi multivitaminici, antiinfiammatori, insulina.

I vari prodotti, nella giornata di domani, potranno essere consegnati in portineria. Successivamente verranno impacchettati e spediti nei nostri centri di raccolta a Roma o a Milano, grazie all’aiuto dei nostri ex-alunni; raggiungeranno poi Sighet nei giorni successivi per essere distribuiti ai profughi ospitati nelle nostre case ma anche per essere portati direttamente alla popolazione ucraina vicino al confine.

Nell’ info Point Ucraina che sarà adibito al campus verranno fornite tutte le informazioni per aiuti economici e per sostegno all’accoglienza dei profughi.
In questo stesso stand, chi lo vorrà potrà coinvolgersi nel realizzare le decorazioni delle uova pasquali ucraine.
Inoltre, stiamo incominciando ad accogliere, all’interno della nostra scuola, bambini ucraini per il loro percorso scolastico; proprio in questi giorni stanno facendo l’inserimento due bambini dell’infanzia.
Sono anche arrivate ed in distribuzione al Bar della signora Stefania Belli e nelle celebrazioni della domenica le uova prodotte da “la Compagnia del Perù” e dalla Lega Missionaria Studenti, il cui ricavato andrà ancora all’Ucraina.

Sarà il Direttore Generale stesso, p. Vitangelo Denora, ad andare a Sighet, durante la settimana santa, per portare direttamente quanto riusciremo a raccogliere.