Ogni anno il 27 gennaio si celebra una giornata per ricordare quello che è successo tempo fa e, se ci pensiamo, in realtà tutto è accaduto in un tempo non troppo lontano. Il 27 gennaio 1945 sono stati liberati gli Ebrei dal campo di concentramento di Auschwitz, il luogo in cui erano stati deportati come merce senza valore, come se fossero stati diversi da noi e come se fossero colpevoli solo per essere nati. Milioni su milioni di persone sono morte durante la Shoah e noi abbiamo il dovere di ricordare quello che è successo per non dimenticare e fare memoria di come le persone sanno essere crudeli contro uomini, donne e bambini che non hanno fatto niente. In occasione di questa giornata anche il MEG (Movimento Eucaristico Giovanile) ha organizzato un momento per parlare della Shoah attraverso la testimonianza di una sopravvissuta ai campi di concentramento: Liliana Segre. Liliana è stata deportata a soli 13 anni insieme a suo padre e oggi racconta a tutti, ma soprattutto ai ragazzi, la sua storia proprio per non dimenticare. Oggi Liliana è un attivista e senatrice a vita; lei e la sua storia sono conosciute in tutto il mondo e ci fanno riflettere su quanto noi siamo fortunati e su quanto lei sia stata sempre coraggiosa non perdendo mai la speranza.
Dopo aver visto e sentito i racconti della giornata della memoria, i ragazzi del MEG si sono concentrati sulla frase che li aveva colpiti di più dell’intervista sulla deportazione di Liliana Segre e con tutte queste frasi, insieme, abbiamo creato un cartellone per ricordarci di lei, di tutti i sopravvissuti, ma soprattutto come dice Liliana: “delle persone che sono salite sul treno con me e che non ci sono più“.
Di Bianca Lo Iacono