Si sono chiusi i festeggiamenti all’International School per il Capodanno Singalese tra colori, profumo di spezie e giochi tipici dello Sri Lanka.
È da tempo ormai che la nostra comunità ha accolto bambini e ragazzi di origine singalese, insieme alla loro cultura e alle loro tradizioni. Quale modo migliore per ricordare e per conoscere le usanze di questo splendido paese? – Festeggiando il Capodanno, una delle celebrazioni più importanti e significative della cultura singalese e tamil, i due principali gruppi etnici dello Sri Lanka.
Il Capodanno singalese è una festa allegra e gioiosa che cade sempre nel periodo che va dal 12 al 15 aprile. Si tratta di una festa mobile poiché la data esatta del Capodanno è determinata ogni anno dai movimenti solari: quando il sole si muove da “Meena Rashiya” a “Mesha Rashiya” compie, infatti, un ciclo di dodici mesi. Dato che in origine la gran parte della popolazione di questo paese era costituita da contadini, iniziare un nuovo ciclo solare significava festeggiare e pregare gli dèi per garantire un buon raccolto e un nuovo anno di felicità e prosperità. I riti tradizionali in Sri Lanka, che includono il bagno purificatore l’ultimo giorno del vecchio anno e l’osservazione della luna durante la notte prima dell’inizio del nuovo anno, ruotano attorno a momenti comunitari densi di spiritualità e amore. La gente si reca nei templi buddisti e induisti per pregare e per ricevere la benedizione dai monaci, mentre i bambini offrono i betel –foglie di una pianta sempreverde diffusissima in Sri Lanka– ai genitori e agli anziani come simbolo di gratitudine e rispetto. Si distribuiscono regali ad amici, parenti e conoscenti in segno di amore e generosità verso tutti, seguendo le regole principali del buddismo. Infine, è una buona occasione per riunirsi e cucinare insieme dolci e specialità tradizionali, ma la parte più interessante e divertente di questa celebrazione sono i giochi e le gare che si svolgono per strada come le gare di carri, i concorsi di bellezza o di danza e tanto altro ancora.
La nostra festa all’International School è iniziata già da qualche giorno nel playground della Pre-school dove le nostre classi, insieme ai bambini e alle maestre della sezione delle Coccinelle dell’Infanzia Italiana, si sono riunite per giocare insieme e per organizzare dei piccoli tornei a squadre. Le celebrazioni sono culminate nella giornata di venerdì scorso, anch’essa ricca di giochi e di tornei, a opera delle nostre classi della Primary School. Giochi da tavolo e all’aperto, danze e canzoni tradizionali e, per concludere, l’imperdibile pasto tradizionale a base di dolci al cocco come il Bibikkan e altre prelibatezze che le famiglie singalesi della nostra comunità hanno portato a scuola per festeggiare insieme.
Attenzione! I posti per la fascia 2-5 anni sono esauriti
La ricca proposta estiva per la fascia dai 2 ai 5 anni prenderà avvio il 22 giugno e accompagnerà i più piccoli fino al 30 luglio 2022, dalle ore 8:00 alle ore 14:00.
È tempo d’estate, è tempo di sano divertimento a contatto con la natura! Il progetto ludico-ricreativo del Gonzaga Estate destinato alla fascia d’età 2-5 anni partirà proprio dagli ampi spazi verdi del campus, sede ideale per le attività all’aperto, come la prassi didattica dell’outdoor-education.
Le attività sono suddivise in cinque settimane tematiche, secondo il seguente programma:
Correre, saltare, giocare.. il tutto accompagnato da getti d’acqua e gavettoni che renderanno le attività più fresche, divertenti e festose
Programma della giornata:
dalle 7:30 alle 09:00 Accoglienza e risveglio muscolare
dalle 09:00 Attività ludiche e laboratoriali
alle 10:00 Merenda / break
dalle 10:30 Attività ludiche e motorie
dalle 12:30 alle 13:00 Uscita o pranzo
dalle 13:00 alle 14:00 Relax
alle 14:00 Uscita
Nell’arco di queste giornate si svolgeranno anche le attività dello “Sport MOLab” (13 giugno – 22 luglio), il Laboratorio Sportivo del Movimento, curato dagli istruttori e allenatori dea Polisportiva Gonzaga, che si pone come obiettivo lo sviluppo psico-motorio con attività ludiche di coordinamento cinetico.
Cosa portare il primo giorno
Un cambio completo
Ciabattine
Telo mare
Crema solare (prima applicazione da eseguire a casa)
Oggi la Pre-school e il Primary Years Programme dell’Isp si tinge di verde per celebrare il Saint Patrick’s Day. Si tratta della festa in onore di San Patrizio, santo patrono dell’Irlanda, celebrata il 17 marzo di ogni anno, giorno in cui tutta l’isola si anima di festeggiamenti, concerti, musiche irlandesi e parate per assicurare una giornata di puro craic, parola gaelica che significa divertimento.
Il Saint Patrick’s Day è festeggiato non solo nella Repubblica d’Irlanda ma è sentito da tutto il popolo irlandese residente all’estero per celebrare il loro fortissimo senso di appartenenza e di comunità. E noi dell’Isp non potevamo non festeggiare questo gioioso avvenimento, anche per sentirci più vicini ad alcuni nostri studenti e insegnanti di origine irlandese.
Ma chi era San Patrizio e perché è diventato il simbolo dell’identità nazionale per le comunità irlandesi anche all’estero? Il nome del Santo era originariamente Maewyin Succat ed era di origini scozzesi. Quando era ancora un ragazzo fu rapito e venduto come schiavo in Irlanda dove imparò la lingua gaelica e la cultura celtica. Dopo sei anni di prigionia riuscì a fuggire, abbracciò la fede cristiana e ne divenne un fervente predicatore. Nominato vescovo con il nome latino di Patrizio, fu nuovamente inviato in Irlanda dove era stato prigioniero per diffondere la Parola di Dio e per convertire al cristianesimo le popolazioni celtiche del luogo. La notorietà del vescovo Patrizio crebbe a tal punto che, dopo la sua morte, iniziarono a circolare numerose storie e leggende sulla vita del Santo che lo resero la figura più importante della cultura irlandese e uno dei suoi simboli nazionali.
Tra le leggende legate al Santo, abbiamo voluto ricordare oggi quelle più significative: il famoso Pozzo di San patrizio, la liberazione dai serpenti e il significato simbolico del trifoglio irlandese. San Patrizio, devotissimo fino alla morte, era solito pregare in solitudine nei pressi di una profonda caverna dalla quale si pensava che si potesse accedere alle Porte del Purgatorio. In età medievale la grotta prese il nome di Pozzo di San Patrizio, una cavità segreta in cui si nascondono ricchezze dall’inestimabile valore.
Un’altra leggenda, legata agli innumerevoli prodigi dovuti alla grande Fede di San Patrizio, vuole che il Santo avesse fatto cadere un’enorme campana da una montagna emettendo un fragore tale da far fuggire ogni animale strisciante dall’isola. Ciò spiegherebbe, caso rarissimo, l’assoluta assenza di serpenti in tutta l’Irlanda.
Il trifoglio, infine, oltre ad essere diffusissimo nei prati di Irlanda, secondo la leggenda fu usato da San Patrizio per spiegare la Santissima Trinità ai Celti. Di qui, la tradizione di sfoggiarlo e l’utilizzo del colore verde durante la festa del Saint Patrick’s Day.
Si è da poco concluso il primo quadrimestre e in questi giorni si stanno svolgendo i consigli di classe: il tempo della consegna delle pagelle si avvicina, carico di trepidazione e speranza da parte degli alunni.
La valutazione e l’autovalutazione si stanno profilando oggi come temi di crescente interesse in ambito scolastico. In quanto tappe fondamentali del processo di apprendimento queste sono state attenzionate allo scopo di valorizzarne gli aspetti più significativi e profondi per la crescita personale dei ragazzi.
La pedagogia in voga fino a qualche tempo fa – non a torto definita “black pedagogy” –, privilegiante un approccio rigido e disumanizzante, concepiva l’atto valutativo unicamente sulla scorta del profitto e della quantità di studio assimilata. Attualmente questa visione piuttosto costrittiva è stata sostituita da una nuova filosofia che mettendo al centro l’alunno, in qualità di protagonista attivo del percorso di apprendimento – personale, fluido e passibile di modifiche per modalità e tempi – punta all’acquisizione di competenze e abilità concrete (non più di sapere astratto) le q
uali divengono oggetto primario della valutazione.
Quest’ultimo è il modello che, praticato dalla Compagnia di Gesù sin dalla sua fondazione ad opera di Sant’Ignazio, ispira il Paradigma Pedagogico Ignaziano e sul quale si fonda il lavoro educativo di tutte le scuole del Gonzaga Campus. Nell’ottica gesuita la valutazione si profila – sulla scorta della biografia di Sant’Ignazio – come un atto sereno di consapevolezza del percorso sin ora realizzato, avente come obiettivo primario quello di prendere coscienza e rafforzare i propri punti di forza; e parallelamente di individuare e ri-orientare ciò che, eventualmente, necessita di maggiore attenzione e cura.
E’ così che la valutazione ha assunto la forma di un processo, sia individuale che corale e dialogico, nel quale vengono coinvolti tutti gli attori della comunità educante (alunni, docenti, non docenti, coordinatori, famiglie). Per quanto concerne gli alunni, questi vengono invitati in prima persona a meditare sui loro talenti e loro passioni – in forma int
rospettiva e auto valutativa – e parallelamente a discutere e commentare i risultati raggiunti, gli atteggiamenti maturati ed eventuali criticità con il tutor didattico e gli insegnanti. I docenti, dal canto loro, hanno pure occasione per riflettere sui loro progressi, sia dal punto di vista umano che professionale, e di individuare nuove strategie e metodologie per indirizzare gli alunni verso un apprendimento sempre più personale e innovativo.
Valutare pertanto abbandona il senso di classificare, riguadagnando il suo significato etimologico di discernere, analizzare, contemplare ciò che è portatore di vita e ciò che non lo è, ciò che assume un valore profondo nel proprio cammino di crescita e ciò che non genera rigoglio nell’anima.
Il processo valutativo nei percorsi scolastici del Gonzaga Campus, a seconda dell’ordine e
grado scolastico, assume delle sfumature diverse, di cui adesso accenniamo brevemente.
Nella Scuola dell’Infanzia, data l’età precoce, l’osservazione rappresenta un momento cardine, sia per accompagnare il bambino nelle diverse dimensioni del suo sviluppo, sia per valutare e attenzionare alcune aree – autonomia, linguaggio, relazione – utili per programmare l’attività didattica futura.
Nella Scuola Primaria i criteri di valutazione vertono sull’autonomia dell’alunno, la situazione entro la quale si manifestano le competenze, le risorse che gli alunni sono in grado di utilizzare e la continuità dell’apprendime
nto. Queste vengono verificate attraverso l’osservazione sistematica, i compiti di realtà, artistici e manuali, le conversazioni, le interrogazioni e i questionari.
Nella Scuola Media, la valutazione non è solo il momento finale di un percorso di ricerca e di apprendimento; è soprattutto l’osservazione e la riflessione sul processo di apprendimento. Da questo punto di vista, la valutazione non è solo un giudizio o un voto, ma l’insieme dei ragionamenti che consentono alle classi, alunni e docenti insieme, di valutare le strategie e modificarle in vista della prossima meta. Insomma ogni valutazione è autovalutazione, cioè consapevolezza della propria efficacia a partire dalla riflessione sul proprio stile di apprendimento e sulle scelte operate per imparare. “Imparare a imparare” è un modo diverso di dire “imparare ad autovalutarsi e riflettere”.
Ai Licei viene data grande importanza all’acquisizione delle competenze, concepite sulla base del profilo dello studente in uscita, il quale dovrebbe essere provvisto delle 4 C: Competente, Compassionevole, Curioso e C
onsapevole, e dotato di senso critico, responsabilità e solidarietà. Per gli studenti che si apprestano alla maturità, in particolare, la valutazione assume un significato ancora più forte, motivo per il quale vengono adibiti dei percorsi ad hoc. Per i più giovani si predilige invece l’autobiografia cognitiva, uno strumento che valorizza la dimensione biografica come mezzo dal quale estrapolare gli insegnamenti individualmente più salienti.
Anche all’International School Palermo, la valutazione riveste un ruolo centrale. I voti sono stati infatti sostituiti da livelli di competenze raggiunte – osservabili anche in ottica diacronica, dalla Primary School sino al Diploma Programme – i quali offrono uno spaccato dettagliato intorno alle diverse sottodimensioni di cui si compongono obiettivi specifici e formativi. Il termine engagement nella sua valenza triplice di coinvolgimento, partecipazione e impegno, è una parola che rappresenta uno dei criteri fondamentali, nonché obiettivi didattico-formativi, attraverso cui la valutazione viene intesa all’interno dell’ISP.
La finalità del processo di valutazione/autovalutazione, per Ignazio di Loyola, è quella di mettere ordine nella propria vita e prendere decisioni di qualità.Attraverso il percorso educativo proposto, gli alunni arrivano a formulare un “Progetto di Vita” che integra competenze personali, sociali e metodologiche e le aree di responsabilità che caratterizzano lo studente ignaziano in quanto cittadino impegnato nel mondo, ben preparato per le sfide della vita; non solo istruito ma insieme eccellente accademicamente e umanamente per vivere le sfide della vita di oggi.
Il mese di febbraio è stato inaugurato da una delle feste più importanti e sentite nella tradizione orientale, secondo il calendario cinese: la scuola dell’infanzia italiana e la pre-school dell’ISP hanno celebrato il Capodanno Cinese. Durante questa prima settimana di febbraio, i nostri studenti si sono vestiti di rosso, colore tradizionale del Capodanno in Cina, hanno indossato maschere raffiguranti la tigre, il segno dell’Oroscopo Cinese che regnerà per tutto il 2022, e organizzato la celebre parata del dragone al ritmo delle musiche tradizionali cinesi.
Il Capodanno Cinese è noto anche come Festa della Primavera: un inno al buon auspicio che evoca l’antica tradizione contadina, alla base della cultura cinese. La festa della Primavera celebrava l’inizio di un nuovo anno agricolo con il desiderio di un raccolto prospero, il rifiorire della natura e il rigenerarsi della vita della Terra e degli uomini. Ma questa festività è anche chiamata oggi con il nome di Capodanno Lunare, in quanto il calendario cinese si basa sul calcolo dei movimenti dellaluna e della sua rotazione attorno al sole.
Vediamo nello specifico la funzione della simbologia tradizionale, rappresentata dalla tigre, dal colore rosso e dalla danza del dragone, e del perché è stata scelta anche dai nostri studenti per celebrare insieme il Nuovo Anno orientale. Il 2022 è stato inaugurato dal segno cinese della Tigre, regina della foresta, considerata simbolo di coraggio, forza e determinazione. Quest’anno si tratta, in particolare, della Tigre d’Acqua, un evento che si ripete ogni sessant’anni. Come è noto, ai dodici segni dell’astrologia cinese sono associati i cinque elementi naturali del Wu Xing (metallo, legno, acqua, fuoco e terra), un ciclo generativo che determina la vita. La tigre, che incarna le virtù della forza e del coraggio, sarà moderata nella sua impetuosità dalla saggezza e dalla fluidità dell’elemento acquatico. Segno che questo nuovo anno lunare sarà carico di luce e di positività.
Quanto al colore rosso, si tratta del colore immediatamente associato al Capodanno in Cina poiché simboleggia ricchezza, fortuna e felicità. Il rosso, ampiamente diffuso nelle decorazioni usate in occasione di questa festività, è anche il colore delle hóng bāo, le buste rosse che vengono regalate in questo periodo dell’anno. Le buste contengono del denaro, generalmente in forma di monete sempre di numero pari, e vengono donate per augurare prosperità e fortuna ai familiari e agli amici. È anche pratica comune per gli adulti offrirle in dono ai bambini, ma in questo caso le buste contengono monete di cioccolato. La Danza del Drago, eseguita insieme alla Danza del Leone, è una danza tradizionale cinese, anch’essa simbolo delle celebrazioni in occasione del Capodanno. Durante la danza, un gruppo di persone porta il corpo del drago imitandone il movimento sinuoso e ondulato. Il drago è, infatti, una creatura mitologica venerata da tutto il popolo cinese. Nato come combinazione stilizzata di diversi animali esistenti in natura (il cervo, il toro, il coniglio, la tigre, il pesce e il serpente), il dragone cinese è uno spirito anfibio, governatore del tempo atmosferico, capace di camminare sulla terra, volare in aria e nuotare nell’acqua. È anche l’emblema dell’autorità imperiale e della Sacralità, poiché la sua immagine incute timore e rispetto, ma allo stesso tempo fertilità, saggezza e fasto. La danza del dragone evoca anche a un’antichissima leggenda cinese, associata alla figura del mostro Nian. In cinese, l’espressione “festeggiare il Capodanno Cinese” si dice guonian, dove guo significa “passare,oltrepassare”, mentre nian si riferisce alla parola “anno”, ma anche al nome del mostro Nian. Secondo la leggenda, Nian era un enorme e terribile mostro dalle corna appuntite che all’inizio di ogni anno nuovo riemergeva dagli abissi per divorare bestiame, raccolti e persone. Le persone vissero nel terrore per secoli fino a quando un anziano dai capelli bianchi e dalla carnagione rubiconda scoprì che il mostro era terrorizzato dai rumori forti e dal colore rosso. Decise, allora, di bruciare delle canne di bamboo, emettendo suoni scoppiettanti, e di appendere ovunque drappi e lanterne di colore rosso, riuscendo finalmente ad allontanarlo. Da quel momento, ogni vigilia del nuovo anno, il popolo cinese continua a imitare i gesti dell’anziano per tenere alla larga il mostro Nian, addobbando case ed edifici con decorazioni rosse e facendo esplodere petardi e fuochi d’artificio.
Riprendono anche quest’anno le proposte extra-scolastiche dell’Isp del Gonzaga Campus. I club pomeridiani, rivolti agli studenti della Preschool e della Primary School, sono soltanto una delle molteplici attività uniche e innovative offerte dal nostro campus.
I club pomeridiani della Primary e della Preschool si svolgono tutte le settimane dopo le lezioni: il lunedì e il giovedì pomeriggio, dalle 15:45 alle 16:30. Le proposte del momento sono il club di lego e di gioco sensoriale per i piccoli della Transition e del Grade 1, ma anche il club di giochi da tavolo, di giornalismo, di arte, solo per citarne alcuni, dedicati agli studenti dal Grade 2 al Grade 6.
Come afferma Vicky Tarolla, Principal dell’Isp: “i nostri club pomeridiani possono essere considerati come una sorta di continuità didattica delle attività scolastiche. Gli studenti hanno talvolta la possibilità sfruttare queste ore pomeridiane come forma di recupero compiti, grazie al supporto degli insegnanti. Tuttavia, anche i club pomeridiani concepiti come momenti ludici e ricreativi sono sempre legati alla didattica. Servono a stimolare la creatività, l’immaginazione, la coscienza sensoriale e le competenze trasversali dei nostri studenti. Tutti elementi cari alla nostra scuola.”
In effetti, il club di spagnolo offre la possibilità agli studenti più grandi della Primary di avere un primo approccio con la lingua spagnola, che in seguito sarà oggetto di studio alla Middle School. Il club di arte, ad esempio, propone delle attività ricreative e artistiche, che riguardano principalmente il disegno e la pittura. Durante questi laboratori, i bambini possono scegliere in piena libertà un tema e realizzare un’opera artistica legata ad esso, esprimendo così la propria individualità e creatività. Uno degli ultimi lavori svolti dagli studenti dei Grade 5 e 6 è stato quello di realizzare dei disegni in cui rappresentare se stessi e il modo in cui si percepiscono in rapporto con gli altri.
Per i piccoli della Transition e di Grade 1 è stato elaborato un club di sensory play o gioco sensoriale, in cui gli studenti vengono stimolati ad esplorare la propria percezione sensoriale e, attraverso essa, il mondo circostante. Ogni settimana fanno delle attività dedicate ai cinque sensi come quello del tatto, che include molti lavori manuali come piccoli manufatti e piccole costruzioni con il pongo e i tasselli del lego.
Al club dedicato alla natura, i bambini dei Grade 2 e 3 vengono accompagnati in giro per il giardino del campus alla scoperta della natura. Con l’insegnante osservano e studiano i vari tipi di piante, alberi e uccelli e, alla fine di questa bella passeggiata, tornano in classe con qualche oggetto naturale raccolto durante l’esplorazione. La scorsa settimana, hanno costruito delle figure umane con i fiori, le foglie e i rametti raccolti alla fine della loro passeggiata. Si tratta di un club che aiuta i bambini, sin dalla più tenera età, a sviluppare una maggiore consapevolezza delle bellezze naturali e a trovare un canale privilegiato per sentirsi connessi con la natura, imparando a conoscerla ma anche a rispettarla e a valorizzarla.
I club pomeridiani della Primary e della Preschool dell’Isp sono tutti a numero chiuso e avranno validità fino alla pausa natalizia. In continuità con le presenti attività e nella forma di nuove proposte, da gennaio a maggio verranno attivati nuovi club. Le modalità di iscrizione saranno sempre le medesime: ogni genitore riceverà per e-mail un foglio di adesione per poter iscrivere il proprio figlio al club di maggiore interesse.
Il 17 marzo l’Irlanda e diversi luoghi del mondo si tingono di verde.
In questa giornata si celebra infatti la festa di San Patrizio (Saint Patrick’s Day ). Ma a festeggiare non è solo l’Irlanda.
Religioni, tradizioni, festività, usanze e costumi degli studenti trovano “casa” all’International School del Gonzaga Campus: una scuola a forte vocazione inclusiva, aperta a tutte le nazionalità. Uno spazio in cui gli studenti possono sentirsi accolti sin da piccoli e rispettati e valorizzati nelle e per le loro differenze.
La scuola opera in un contesto multiculturale, con docenti tutti madrelingua, alunni provenienti da diversi Paesi stranieri (attualmente sono presenti 11 nazionalità), programmi internazionali, interdisciplinari, laboratoriali, in cui gli studenti hanno un ruolo attivo nel processo di apprendimento.
Oggi i bambini della Pre-School (Kindergarten) si sono vestiti di verde, hanno dipinto, colorato e festeggiato divertendosi.
Ecco alcune foto dell’evento di oggi.
Francesco Salomone, studente del Diploma Program dell’International School
_
EG
On March 17, Ireland and various places around the world are dyed green to celebrate St. Patrick’s Day. On this day everyone celebrates the patron saint, not only Irish!
In fact, here at the ISP, the children of the kindergarten got dressed with green clothes, painted and coloured while having fun.
This is because at ISP we accept all religions, traditions and customs of the students. The internationality of the school goes far beyond the number of different cultures and nationalities (which are still more than 10). It is also connected to the union of students who are part of it, who can feel accepted from an early age and feel free to be different with different cultures. Our open mind is a fundamental value, what international school would it be otherwise?
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