Tra profumi e colori: un’esplosione di emozioni
“Prendi un’emozione, chiamala per nome, trova il suo colore e che suono fa”
Una grande festa ha coinvolto alcune classi della nostra Scuola Primaria ed ha suggellato la fine di questo intenso anno scolastico. Una festa che ha narrato una vera e propria rinascita, attraverso la quale le due istituzioni di riferimento, scuola e famiglia, si sono incontrate per ricostruire, nella gioia, il puzzle del tempo trascorso insieme dallo scorso settembre.
Nei giorni venti (II B), venticinque (II A), trenta (III B) e trentuno (III A) maggio le classi – insieme ai docenti Italo Prisco, Vincenza Manto, Salvatrice Tabò, Adriana Asaro, Carolina Marotta, Zoila Bellanca e Gabriele Maria Antonietta si sono ritrovati nell’Auditorium del nostro Istituto, dalle ore 8.30 alle ore 10, circa, per celebrare, con i genitori, la “Primavera delle emozioni”.
Un incontro-laboratorio che è stato, sicuramente, il frutto di un percorso che ha assorbito gran parte delle nostre lezioni di questi mesi, durante le ore di Religione Cattolica, Italiano ed Ed. Civica. Il laboratorio, infatti, è nato dalla necessità di aiutare il bambino ad entrare in contatto con il proprio corpo come canale di espressione delle emozioni e, attraverso il gioco, la lettura e i film, ogni bambino è stato incoraggiato, con l’aiuto degli insegnanti, a crearsi uno spazio di accoglienza e di ascolto attraverso cui ha potuto esercitarsi ad elaborare i propri conflitti per divenire consapevole e rispettoso di sé e degli altri.
Ciascuna classe è stata suddivisa in 5-7 gruppi (a seconda dei numeri di bambini), ognuno dei quali rappresenta un’emozione e, perciò, ha indossato una maglietta di colore diverso.
Il laboratorio è stato pensato e vissuto con il coinvolgimento attivo di entrambi i genitori: dopo una breve presentazione di ogni gruppo, a ciascun bambino, è stato dato un petalo (di un fiore) e un pennarello (del colore del gruppo di appartenenza). I bambini, poi, aiutati dai genitori, nei singoli gruppi, sono stati chiamati a riempire il petalo con parole, frasi, espressioni, emoticon, disegni, canzoni, film… tutto ciò che fa pensare o narra quella emozione. Ciascun gruppo, quindi, ha composto il proprio fiore e ricostruito l’immaginario prato fiorito della classe che include e integra la diversità e la specificità.
Un laboratorio-festa pieno di sorprese: nel gruppo, i genitori, artigiani di creatività, hanno dovuto inventare anche un piccolo sketch per rappresentare la propria emozione. E non solo! Alla fine la scena si è ribaltata: i bambini, dopo essersi esibiti nel canto e nel ballo, sono diventati spettatori e i genitori protagonisti.
Il riconoscimento e la lettura delle proprie emozioni è un cammino che non si può fare da soli. Sono necessarie le figure di riferimento con cui parlare e confrontarsi: alla loro età sono indispensabili la vicinanza e l’affetto di entrambi i genitori per una crescita sana e strutturata.
Perciò, i genitori, davanti ai loro figli sono stati chiamati a prendersi un impegno: hanno gridato il loro “esserci” nella vita dei figli, attraverso la canzone “Ti lascerò” di Anna Oxa e Fausto Leali. Una dedica che ha avuto il sapore del coinvolgimento ma anche della libertà, ingrediente imprescindibile per permettere a ciascun figlio di poter vivere serenamente la propria esistenza.
Lavorare sulle proprie emozioni è stato fondamentale, considerata soprattutto la fase della crescita di questi bambini e il loro cammino di strutturazione della personalità. Un lavoro avvincente a cui ciascun uomo deve ottemperare per imparare ad intessere autentiche relazioni che non diventino esperienze di fusione o confusione con l’altro, ma frammenti gratuiti di fraternità sincera, nei quali ciascuno può continuare ad essere sé stesso, essendo riconosciuto nella sua dignità di persona, con una storia che, sicuramente, varrà sempre quanto la propria.
Le emozioni sono la porta alla vita, ad una vita vera, che fa dell’ascolto la necessaria possibilità di crescere, senza silenziare tutto ciò che esce dal cuore.
Questo abbiamo imparato! Questo pensiamo sia il risultato del nostro cammino di quest’anno! Da questa base sicura, ci abbandoniamo, fiduciosi, alle rive della pausa estiva per poi riprendere, tra qualche mese, con rinnovato entusiasmo la costruzione di un mondo (interiore) più bello.